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Premio Strega 2018, chi è la vincitrice Helena Janeczek, l’editor che scoprì Gomorra di Roberto Saviano

Helena Janeczek, vincitrice del Premio Strega 2018 con “La ragazza con la Leica”, è da tempo nota ai lettori per i suoi libri e per il lavoro di talent scout. Fu in questa veste che nel 2004 scoprì il dattiloscritto di un esordiente e lo portò a Mondadori. Quell’esordiente si chiamava Roberto Saviano e quel dattiloscritto si intitolava “Gomorra”. Che successivamente sarebbe diventato un best seller internazionale.
A cura di Redazione Cultura
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Ieri sera, al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, Helena Janeczek ha vinto il più prestigioso riconoscimento letterario. Quel Premio Strega che spesso fornisce visibilità più ampia a scrittori che magari da anni sono noti alla critica al pubblico dei lettori forti, ma ancora poco conosciuti dal grande pubblico. La Janeczek, insomma, non è solo la scrittrice del romanzo con cui si è aggiudicato il più ambito premio letterario italiano grazia a "La ragazza con la Leica", bellissimo romanzo sulla storia di Gerda Taro, la leggendaria reporter che morì a soli 26 anni nel 1937 durante la Guerra civile spagnola e che amò Robert Capa, colui che poi avrebbe fondato l'altrettanto leggendaria agenzia Magnum.

Ma chi è Helena Janeczek? Nata a Monaco nel 1964 da una famiglia di origini ebree della Polonia e naturalizzati tedeschi, dal 1983 vive in Italia, dove ha pubblicato una raccolta di poesie in tedesco. Nel 1997  pubblicò per Mondadori "Lezioni di tenebra" e ripubblicato da Guanda nel 2011. Del 2002 è il romanzo "Cibo". Successivamente scrisse "Bloody Cow", storia di Clare Tomkins, la prima vittima della  "mucca pazza". Oltre ad essere una scrittrice Helena Janeczek è stata lettrice, talent scout ed editor per Mondadori.

Nel 2004 la scoperta di "Gomorra" di Roberto Saviano

Ed è in questa veste che, nel 2004, scoprì "Gomorra", probabilmente il libro italiano più famoso al mondo, insieme con "Il Nome della rosa" e i romanzi di Elena Ferrante legati alla tetralogia de "L'amica geniale". La storia della genesi del libro di Roberto Saviano e del suo successo, infatti, è una storia abbastanza curiosa, caratterizzata da elementi casuali e non programmati. Con buona pace di chi crede che dietro un successo editoriale ci sia sempre un'abile strategia di marketing. All'epoca, infatti, come ha raccontato Edoardo Brugnatelli, che nel 2004 era responsabile della collana Strade Blu di Mondadori, fu proprio l'attuale Premio Strega a indirizzare Roberto Saviano (probabilmente conosciuto nel gruppo di riferimento sul sito Nazione Indiana, di cui sia la Janeczek che Saviano facevano parte) presso Mondadori. La mail con cui l'allora 25enne Saviano propose il suo libro a Mondadori, infatti, è stata pubblicata qualche tempo da proprio da Brugnatelli:

Caro Edoardo Brugnatelli, Sono Roberto Saviano, la nostra comune amica Helena Janeczek mi ha segnalato la sua disponibilità a prendere in considerazione la possibilità di progettare un libro. Ne sono molto felice. Spero questa email non le sottragga troppo tempo. Io mi occupo di criminalità organizzata e credo fortemente che per affrontare queste strutture radicalmente mutate, la congettura ed il racconto siano le forme più adatte. Forme capaci di procedere oltre il dato giudiziario che per via della incredibile lentezza dei processi diviene inutilizzabile nel tempo presente, smarrendo quindi la possibilità di poter comprendere i meccanismi e le personalità.

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