Premio Napoli: in attesa dei vincitori, premiati Jhumpa Lahiri, Carpentieri e De Giovanni
Dal premio Pulitzer statunitense di origini bengalesi Jhumpa Lahiri ai poeti di Secondigliano. Il Premio Napoli è un arco teso ampio, che prova a tessere i fili di una comunità attraverso i libri, i lettori, gli scrittori, gli editori e la realtà. Messa così, la questione del Premio non diventa secondaria, ma serve a rafforzare l'identità sempre più sociale e incollata al tempo che viviamo di questa Istituzione.
Che negli anni è stata fin troppo bistrattata e che finalmente, grazie al lavoro di Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione Premio Napoli, ha di recente risolto la complessa situazione relativa alla sede, per anni rimasta in sospeso in attesa di essere formalizzata. Con la sottoscrizione del contratto di concessione, infatti, la Fondazione resterà a Palazzo Reale, luogo che dal 1974 la lega alla città.
Su questo sfondo di ritrovata serenità si può dunque partire col momento saliente delle attività del Premio e in attesa di sapere chi trionferà tra gli autori finalisti della 64esima edizione, nel corso della cerimonia di gala in programma martedì 18 dicembre alle ore 19.00 al Teatro Mercadante, sono stati svelati i nomi dei vincitori delle tre sezioni speciali indicati dalla giuria tecnica.
Il premio “Internazionale” va a Jhumpa Lahiri, scrittrice di origini bengalesi e premio Pulitzer nel 2000 per “L'interprete dei malanni”, la sua prima raccolta di racconti brevi. La scrittrice americana dialogherà proprio in quest'occasione con Domenico Starnone. Premio “Cultura”, invece, all’attore e regista Renato Carpentieri, vincitore del David di Donatello 2018 come migliore interprete protagonista per il film “La tenerezza” di Gianni Amelio. Infine, premio “Napoletani illustri” a Maurizio de Giovanni, autore della saga “I bastardi di Pizzofalcone”.
I libri e gli autori finalisti del Premio Napoli 2018
Sezione “Narrativa”
“Ipotesi di una sconfitta” (Einaudi) di Giorgio Falco
“Leggenda privata” (Einaudi) di Michele Mari
“Mio padre la rivoluzione” (Minimum Fax) di Davide Orecchio
Sezione “Poesia”
“Prova d’inchiostro e altri sonetti” (Aragno) di Mariano Baino
“La pura superficie” (Donzelli) di Guido Mazzoni
“Rifrazioni” (Mondadori) di Elio Pecora
Sezione “Saggistica”
“Stranieri residenti” (Bollati Boringhieri) di Donatella Di Cesare
“Sillabario dei malintesi” (Marsilio) di Francesco Merlo
“L’invenzione del globo” (Einaudi) di Matteo Vegetti