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Premio internazionale per la fotografia. Ecco i vincitori e le mostre inaugurate

Santu Mofokeng, autore sudafricano di 60 anni, si aggiudicato durate la prima edizione il prestigioso Premio internazionale per la fotografia, mentre Alessio Zemoz, si è aggiudicato e il Premio Fotografia Italiana under 40.
A cura di Silvia Buffo
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Gli scatti di Zemoz
Gli scatti di Zemoz

Il Premio internazionale per la fotografia, promosso da Fondazione Fotografia di Modena e Sky Arte Hd, in partnership con Unicredit, vede vincitore il sessantenne sudafricano Santu Mofokeng e anche Alessio Zemoz, 31enne di Aosta,  che si è aggiudicato invece il Premio Fotografia Italiana under 40, con il suo progetto “Lo vàco – Il vuoto”. A Mofokeng va un premio di 70mila euro, a Zemoz di 15mila: sono stati premiati nei giorni scorsi al Foro Boario di Modena e contemporaneamente sono state inaugurate le loro mostre personali, accanto a quella del fotografo giapponese Daido Moriyama. Le varie esposizioni si potranno visitare fino all'8 maggio, dal mercoledì alla domenica.

Santu Mofokeng è stato scelto da una giuria internazionale all'interno di una rosa di sei finalisti da una giuria presieduta da Filippo Maggia, e composta dai più importanti curatori e direttori di musei, come Christine Frisinghelli, fondatrice Camera Austria, Shinji Kohmoto, fondatore Parasophia Festival Kyoto, Simon Njami, scrittore e critico, co-fondatore di Revue Noir e Thyago Nogueira, capo dipartimento di Fotografia Instituto Moreira Salles, Brasile.

Da parte di tutta la giuria è stata avvertita la grande responsabilità di individuare un vincitore che non solo corrispondesse al tema indicato per quest'edizione, l’Identità,ma desse anche un segnale di ciò che il Premio Internazionale per la Fotografia vuole diventare negli anni: non un riconoscimento celebrativo fra tanti, né tantomeno un premio alla carriera, ma un esempio di qualità.

Santu Mofokeng non è potuto essere presente per problemi di salute che non gli hanno consentito di lasciare il Sudafrica. Il suo profilo biografico e artistico è stato tratteggiato dunque da Simon Njami. Già dalla fine degli anni '70, Mofokeng ha percorso le strade del suo Sudafrica, ha ‘visto' e conosciuto villaggi, persone, luoghi intrisi di storia e di spiritualità.

Nel Sudafrica Mofokeng dilaniato dall'apartheid, Simon Njami spiega:

La fotografia, allora, era impegno politico e intellettuale, era collera, era rivolta. Ma restava, malgrado tutto, una forma di scrittura. Ed è così che Mofokeng l'ha praticata. Non alla maniera dei freedom fighters del suo Paese che denunciavano iniquità, ma come testimone privilegiato di una storia fino allora taciuta.

I paesaggi di Zemoz
I paesaggi di Zemoz

Alessio Zemoz è stato scelto dalla stessa giuria su dieci finalisti, Il suo progetto è un'inchiesta sulla percezione sociale dei paesaggi dell’abbandono in Valle d’Aosta. Le foto di paesaggi vengono affiancate a immagini tratte da album di famiglia. La giuria ha dichiarato:

Tra documentazione, produzione artistica nell’ambito della fotografia contemporanea e ricerca scientifica di matrice antropologica, il lavoro di Zemoz restituisce uno spaccato dell’identità del suo territorio d’origine, evidenziando la relazione inscindibile tra luoghi e persone che caratterizza i territori alpini della regione.

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