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Premio Campiello 2015: vince Marco Balzano con “L’ultimo arrivato”

La 53° edizione del Premio Campiello si è appena conclusa: vince Marco Balzano con “L’ultimo arrivato”, romanzo edito da Sellerio. Il libro si aggiudica la maggioranza dei voti della giuria dei lettori, che ha letto e votato il romanzo migliore fra i cinque che erano giunti in finale. “Una gioia indicibile”, le prime parole di Balzano.
A cura di Federica D'Alfonso
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Si è appena conclusa, al Gran Teatro la Fenice di Venezia, la serata più attesa di questa 53° edizione del Premio Campiello: ad aggiudicarsi l'importante riconoscimento per quest'anno, Marco Balzano con "L'ultimo arrivato", edito da Sellerio. Un'edizione all'insegna del romanzo storico, di storie nella Storia, che rileggono per il presente momenti di un passato ancora vivo: storie di emigranti, di resistenti, di amori e fallimenti. A contendersi il premio di questa 53° edizione Marco Balzano, Paolo Colagrande, Vittorio Giacopini, Carmen Pellegrino e Antonio Scurati. Ognuno con la sua storia: la migliore, secondo la giuria dei lettori, quella che racconta di Ninetto "pelleossa", la storia di Marco Balzano.

"Vincere con un libro intitolato ‘L'ultimo arrivato' è una gioia indicibile", ha dichiarato a caldo l'autore Balzano. Dare voce a chi non ne ha avuta, questo l'obiettivo del libro. Il libro forse più difficile da scrivere: la storia è quella di Ninetto, che non è che un ragazzino quando decide di abbandonare il suo paese per diventare emigrante e cercare un lavoro ed un futuro migliore. "Prima mi hanno fatto venire a schifo tutte cose, ho collezionato litigate, digiuni, giornate di nervi impizzati, e solo dopo me ne sono andato via. Era la fine del '59, avevo nove anni e uno a quell'età si preferirebbe sempre il suo paese, anche se è un cesso di paese e niente affatto quello dei balocchi". Uno romanzo storico perché racconta il dramma della migrazione a metà del Novecento, ma anche una storia profondamente attuale con tutte le sue contraddizioni. Non solo: un romanzo di formazione, che segue le vicende di un personaggio che, partito bambino, si ritrova improvvisamente a dover diventare uomo.

Scrivere è l'unico modo per non perdersi, ha detto Balzano. L'Italia degli emigranti, durante gli anni Cinquanta: un altro mondo, che però appartiene innegabilmente al nostro presente. Una storia che sembra non averci insegnato niente in termini si empatia verso l'altro. Secondo Balzano due storie diverse, ma soprattutto, un'unica verità: non si impara da quello che è stato, non sempre almeno. L'emigrazione, soprattutto quella minorile, è stata per anni taciuta e nascosta, come la polvere sotto il tappeto. L'unico modo per non perdere queste storie? Raccontarle, sempre, secondo Marco Balzano.

La giuria tecnica è stata presieduta dal politologo e saggista Ilvo Diamanti, insieme ad altre autorevoli personalità del mondo letterario ed accademico: Federico Bertoni, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Chiara Fenoglio, Paola Italia, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Silvio Ramat, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. La giuria di esperti ha individuato fra i 250 romanzi proposti per questa edizione 2015 i cinque libri finalisti, che in seguito sono stati letti e giudicati da una giuria "popolare", composta da 300 lettori che hanno decretato il vincitore.

In mattinata al Museo Correr di Venezia si è svolta la conferenza stampa conclusiva del Premio, durante la quale c'è stato l'annuncio del vincitore del Campiello Giovani 2015: vince la 26° edizione del Premio riservato ai giovani scrittori esordienti fra i 18 e i 22 anni,"Je suis Charlie", di Eva Mascolino. Il racconto della giovane scrittrice siciliana si è imposto su quello degli altri quattro giovani finalisti: Clelia Attanasio con "Fuoco", Anya Boato con "Amelie fu", Loretta Minutilli con "L'universo accanto" e Gabriele Terranova con "Miseria". Il premio Giovani Estero è andato invece a Camilla Galante con "Neve di fuoco".

Assegnato anche il Premio alla Carriera a Sebastiano Vassalli, scomparso lo scorso 27 luglio. Lo scrittore, restio ad accettare premi letterari, aveva invece accettato felicemente il riconoscimento offerto dal Campiello. Un momento toccante, per ricordare uno degli scrittori più rappresentativi degli ultimi anni.

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