Pompei sbarca all’Ermitage di San Pietroburgo con la mostra “Dei, Uomini Eroi”
Quasi 200 opere tra statue, oggetti, affreschi e mosaici. Dall'accordo siglato tra il MANN, il Parco Archeologico di Pompei e l'Ermitage di San Pietroburgo un altro tassello alla già proficua collaborazione in essere da un paio di anni. Così, mentre le Tre Grazie del Canova si trovano in Italia, i capolavori dell'antica Pompei partiranno alla volta della Russia per una mostra che si inaugurerà il prossimo 18 aprile 2019 che ha titolo “Dei, Uomini Eroi. Dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dal Parco Archeologico di Pompei ”. Una mostra a doppia curatela, russa e italiana, che ha lo scopo di narrare ai visitatori l’arte e la vita comune dell’antica città di Pompei che, dopo la distruzione a cui andò incontro con l'eruzione del 79 d.C., è rimasta conservata sotto la cenere, permettendone la conservazione e la possibilità di restituire fino a noi alcuni capolavori d’arte e testimonianze di vita e cultura di carattere a dir poco unico. E che da oggi avranno una vetrina internazionale di grande prestigio nella famosa istituzione russa dell'Ermitage, uno dei musei più prestigiosi al mondo.
Ma chi sono gli dei, questi uomini eroi che il titolo della mostra ci suggerisce essere centrali nell'esposizione che fino al 23 giugno animerà l'edificio accanto al Palazzo d'Inverno? Non solo quelli presenti nei decori e nelle opere di edifici pubblici, come “Erma di Mercurio” dal Tempio di Apollo o il Busto di Giove dal Capitolium, dedicato a Giove, ma soprattutto gli dei all’interno della mura domestiche, nei Larari, nelle cucine e negli Atri dell'antica città di Pompei. Divinità che raccontano le gesta di divinità e eroi, raffigurati in solitudine o con le caratteristiche che ne rendono subitanea l’identificazione.
Ma non è tutto. Saranno visibili, nella mostra, anche gli splendidi affreschi con “Zeus in trono” dalla Casa dei Dioscuri e “Achille e Briseide” dalla Casa del Poeta Tragico, il “Dioniso e Arianna” e “Alessandro e Rossane” dalla Casa del Bracciale d’Oro e “Eracle e Deianira” e “Giunone ed Ebe” dalle ville di Stabia, oltre la tarsia in marmo con “Scena dionisiaca” custodita tra i corridoi del MANN.