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Pompei, ritorna allo splendore la domus dei “mosaici geometrici”

Da oggi sarà restituita al pubblico la domus dei “mosaici geometrici”, famosa per la ricca decorazione pavimentale con mosaici a tessere bianche e nere. Dopo anni di degrado, torna al suo antico splendore uno degli ambienti più grandi e importanti degli Scavi di Pompei.
A cura di Redazione Cultura
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Foto LaPresse - Marco Cantile
Foto LaPresse – Marco Cantile

Luminarie natalizie all'ingresso degli Scavi di Pompei. A partire dal 3 dicembre prossimo, i visitatori del sito archeologico che ha già superato i 3 milioni di visitatori, saranno accolti con l'allegria che caratterizza il periodo natalizio, ma anche con la riapertura di tante bellissime Domus restaurate. Cinque sontuose case saranno restituite ai visitatori.

Si parte oggi, alle ore 11, con la restituzione al pubblico della Casa dei Mosaici Geometrici (Regio VIII), così denominata per la ricca decorazione pavimentale con mosaici a tessere bianche e nere. Apre al termine degli interventi di restauro. Si tratta di una delle più grandi domus di Pompei con più di 60 ambienti su una superficie di 3mila metri quadrati e una scenografica disposizione a terrazze panoramiche.

C'è voluto circa un anno di lavoro per riportare al suo splendore l'intero apparato decorativo: tessere a mosaico in cocciopesto o in marmo, bianche e nere, della Casa dei Mosaici geometrici, la domus che da oggi potrà essere ammirata.

Nel corso degli anni era stata fortemente colpita dal degrado e così le tessere del mosaico, in seguito al calpestio dei visitatori, erano stato sollevate. Così i "motivi" geometrici dell'opera non si leggevano quasi più. La casa, che secondo gli archeologi risale a un periodo compreso tra il III e il II secolo avanti Cristo, è anche una delle più grandi della città; si sviluppa difatti su una superficie di circa tremila metri quadri con sessanta ambienti.

La domus, che venne rimodernata dai proprietari all'indomani del disastroso terremoto che colpì Pompei e l'area vesuviana nel 62 dopo Cristo, venne ritrovata agli inizi del 1800 e se ne cominciò lo scavo nel 1826. Il recupero, tuttavia, non si concluse del tutto: alcuni altri interventi vennero effettuati due secoli dopo, nel vicinissimo 2013. Tra le caratteristiche della domus c'è un ampio atrio con impluvium e un tablino da cui si accede al peristilio e al portico.

Inserita all'interno del "Grande Progetto Pompei" la domus è stata oggetto di restauro con altri edifici che necessitavano di interventi di messa in sicurezza. Si tratta di tre fabbricati, ritenuti all'epoca amministrativi, che affacciano sul Foro, e della Casa detta «di Championnet» dal nome del generale francese che costituì la Repubblica partenopea, nel 1799, lo stesso anno in cui venne scavata. Quest'ultima domus aprirà nei primi mesi del 2017.

Altra novità. Il prossimo 2 dicembre, invece, sarà il ministro di Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, a inaugurare la "Pompei per tutti", ovvero i percorsi nel sito archeologico accessibili ai diversamente abili.

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