Pompei, riapre la Casa dei Vettii. Gli antichi affreschi ritornano al loro splendore
Da oggi sono di nuovo fruibili al pubblico i raffinati affreschi del triclinio della Casa dei Vettii (Regio VI), nel sito archeologico di Pompei, che raffigurano scene mitologiche. I quadri furono dipinti in questa stanza volutamente non troppo illuminata, affinché la luce non ne rovinasse i colori, come in una sorta di pinacoteca. Le scene rappresentano Arianna abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso, Dedalo che dona a Pasifae la vacca di legno, dal quale nascerà il Minotauro e Mercurio, inviato da Zeus, che lega Issione su una ruota di fuoco che gira senza sosta nel cielo, per punirlo di aver concupito Giunone.
Oggi, alle 15:30 il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, e il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, inaugureranno la riapertura di questa porzione della Casa dei Vettii e la messa in sicurezza dell’intera Regio VI agli Scavi di Pompei, realizzate nell’ambito del Grande Progetto Pompei di cui verrà presentato lo stato di avanzamento complessivo. Lo annuncia il Mibact.
Contestualmente saranno illustrati i numeri straordinari realizzati quest’anno dagli Scavi di Pompei e verrà presentato il piano per la videosorveglianza del sito. Paolo Gentiloni sceglie gli scavi di Pompei per la sua prima uscita in Campania da presidente del Consiglio dei ministri.
Cos'è la Casa dei Vettii a Pompei
La Casa dei Vettii è una domus di epoca romana, sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 e ritrovata a seguito degli scavi archeologici dell'antica Pompei: rappresenta uno dei massimi esempi d'arte romana del I secolo ed è così chiamata dal nome dei proprietari, Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva
Di origini antiche, sicuramente prima del I secolo a.C., come testimoniato dai capitelli a forma di dado e dall'impluvium in tufo, la casa venne acquistata all'inizio del I secolo da una ricca famiglia di liberti, dediti al commercio, i Vettii, di cui sono stati ritrovati due anelli, che fungevano anche da sigillo e diversi manifesti elettorali: fu in questo periodo, grazie alle ottime possibilità economiche della famiglia, che la struttura venne totalmente restaurata e arricchita di opere d'arte, per lo più in quarto stile. Una seconda ristrutturazione si rese necessaria a seguito del terremoto di Pompei del 62, sepolta sotto una coltre di ceneri e lapilli a causa dell'eruzione del Vesuvio nel 79, venne riportata alla luce nel 1894.