video suggerito
video suggerito

Pompei, lo scontro tra il sovrintendente e i sindacati rischia di distruggere gli Scavi

Dopo il crollo di qualche giorno fa, si accende lo scontro tra il direttore generale e i sindacati. L’accusa: “Il crollo di venerdì scorso non può essere un caso”. I sindacati insorgono: “È diffamazione”.
A cura di Redazione Cultura
16 CONDIVISIONI
Foto LaPresse/Marco Cantile
Foto LaPresse/Marco Cantile

Dopo il crollo di un muro della domus del Citarista di qualche giorno fa e il conseguente botta e risposta tra il direttore generale Massimo Osanna e alcune sigle sindacali, continua il dissidio interno agli Scavi Archeologici di Pompei. Luogo che, nel 2016, si è confermato dopo il Colosseo il sito italiano più visitato e che già a novembre scorso aveva battuto il record di presenze  con oltre 3 milioni di ingressi. Eppure, tra la riapertura di una domus e l'altra, i problemi nella gestione continuano.

I contendenti sono, per l'appunto, da un lato, il direttore generale Massimo Osanna, dall'altro i sindacati, o meglio "alcuni sindacati", secondo quanto dichiarato dallo stesso Osanna. Stavolta l'oggetto del dissidio è l'assemblea promossa dalle sigle autonome Unsa-Flp programmata per il 5 febbraio prossimo, domenica con ingresso gratis. Per evitare disagi ai turisti, il direttore aveva chiesto di spostare, questione verso cui i sindacati si sono dichiarati sensibili.

La visita del ministro Dario Franceschini è il ‘casus belli'

Tutto bene, quindi. O quasi. Se le suddette sigle sindacali non avessero spostato l'appuntamento al 9 febbraio, giorno in cui è annunciata la visita dei ministri Dario Franceschini e Claudio De Vincenti, per un tour negli scavi con la commissaria europea agli Affari regionali Corina Cretu, che ha la suprevisione sul Grande progetto Pompei. Per l'occasione verrà riaperta la casa dei Casti Amanti, una delle ultime scavate a Pompei negli anni 80. Probabile una visita anche al luogo del crollo di venerdì scorso, nella Regio I. Chiaramente, dopo il botta e risposta dei giorni scorsi, l'aver fissato un'assemblea sindacale prima di domenica, poi nel giorno della visita del ministro, agli occhi di chi gestisce il sito è parsa come una sorta di "sgambetto".

Sullo sfondo di questo conflitto, resta lo spettro delle carenze di organico, questione avvertita da tempo non solo a Pompei, ma un po' ovunque tra i beni culturali del nostro Paese. Non a caso, sull'affaire-Pompei, è intervenuto Antimo Cesaro, sottosegretario ai Beni culturali:

Ovviamente deciderà il ministro, ma se ogni sigla sindacale chiedesse questo, al ministero staremo giornate intere a discutere di questioni locali. Desta molte perplessità la decisione di convocare un'assemblea di domenica mattina, in coincidenza con l'apertura gratis dei siti. Rispetto i diritti dei lavoratori. L'impegno del governo resta quello di bandire nuovi concorsi per l'assunzione di personale qualificato: con Ales sopperiamo alle carenze, ma ora dobbiamo sbloccare le assunzioni: il personale Mibact è troppo poco.

L'accusa di Osanna: "Il muro di una domus crollato ‘casualmente' dopo lo scontro col sindacato

Purtroppo, a far da contorno alla complicata faccenda, c'è anche altro. La procura della Repubblica di Torre Annunziata ha disposto un'inchiesta sul crollo del muro avvenuto venerdì scorso, 26 gennaio. Il procuratore Sandro Pennasilico ha aperto un fascicolo conoscitivo e attende l'esito degli accertamenti sul campo affidati ai carabinieri. In proposito, il direttore Massimo Osanna nella sua intervista al Corriere non è stato tenero con i sindacati:

Nonostante l'assemblea indetta, ho aperto gli Scavi avendo cura di tenere chiuse le case dei custodi che avevano aderito all’assemblea dei sindacati autonomi. Casualmente, poi, il giorno dopo è crollato il muro di una domus, in una zona che non poteva essere ripresa dalle telecamere di sorveglianza, ma che i turisti potevano vedere bene perché in una zona molto centrale.

La reazione dei sindacati: "Il Sovrintendente ci sta diffamando"

Gravi accuse, eppure la questione non finisce qui. I sindacati hanno risposto, accusando il direttore di diffamare l'operato del sindacato. Peraltro sulla visita del ministro aleggia lo spettro delle agitazioni sindacali, con la denuncia dei rappresentanti dei lavoratori delle sigle Unsa-Flp contro Osanna per omissioni di atti d'ufficio sulle norme che regolano "il confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative". Ad insorgere ancora contro il Soprintendente Osanna è la segreteria nazionale Confsal-Unsa:

Il Soprintendente di Pompei, sminuendo il ruolo dei due sindacati maggiormente rappresentativi, mistifica la vertenza con svariati tentativi per presunti ricatti, l'UNSA lo querela e ne risponderà nelle aule del Tribunale. Osanna forte delle coperture politiche, dopo la denuncia presentata contro di lui per e omissione di atti di ufficio previsto dal combinato di norme e contratti che regolano l’attività istituzionale e le relazioni sindacali, diffama il sindacato UNSA e FLP, che difendono i lavoratori e la salubrità e la sicurezza dei luoghi di lavoro.

Insomma, lo scontro pare ben delineato e tuttavia lontano dal trovare una soluzione. Al MiBACT bisognerebbe cominciare a pensare una soluzione che vada al di là del sostenere questa o quella parte in campo, bensì pensare a nuove soluzioni che possano affrontare adeguatamente i problemi posti nella gestione di un sito archeologico di tale importanza nel sistema complessivo dei beni culturali italiani.

16 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views