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Pompei, che cos’è il Complesso di Championnet dove il turista americano ha fatto cadere una colonna

Quartiere esclusivo dell’antica Pompei, caratterizzato da domus terrazzate molto panoramiche. È il Complesso dello Championnet, dove sabato scorso un turista americano è inciampato facendo cadere una colonna. Prende nome dal generale Jean Étienne Championent che, nel periodo della presenza francese a Napoli nel 1799, fu grande fautore delle ricerche in questa zona.
A cura di Redazione Cultura
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Sabato scorso l'increscioso episodio agli Scavi di Pompei, dove durante una visita al Parco, un giovane turista americano è improvvisamente inciampato e, a sua volta, ha fatto cadere a terra una colonna, che per fortuna non ha subito alcun danno. Per fortuna, infatti, la colonna si è adagiata a terra senza subire danni e i funzionari del Parco, che sono intervenuti per le necessarie verifiche, stanno valutando ora l'eventuale riposizionamento in situ. Che corrisponde al famoso Complesso dello Championnet all'interno degli Scavi archeologici di Pompei che solo a settembre scorso è stato totalmente restituito alla pubblica fruizione con l’apertura di un secondo lotto costituito dalle case di Championnet I e II e  dal cosiddetto cortile delle Murene. Del medesimo complesso di Championnet fanno parte anche le Casa dei mosaici geometrici e gli edifici municipali che affacciano sul Foro, già aperti a novembre 2016. Ma perché il Complesso dello Championnet si chiama così? Qual è la sua storia?

Championent, generale francese a Pompei

Il complesso prende nome dal generale Jean Étienne Championent che, nel periodo della presenza francese a Napoli, dopo la fuga di Ferdinando IV di Borbone nel 1799, fu grande fautore delle ricerche a Pompei che all’epoca si concentrarono nella zona. Si tratta di un quartiere esclusivo dell’antica Pompei, per la sua vicinanza alla principale piazza urbana, fulcro della vita civile, religiosa ed economica della città, e per la presenza di grandi domus articolate su terrazze con scale, rampe, logge e criptoportici, con vista panoramica sul golfo verso le isole, le cosiddette “case su pendio” che dovevano appartenere a ricchi esponenti del ceto aristocratico cittadino e che rappresentano uno dei più singolari aspetti dell’edilizia pompeiana.

Le panoramiche case a terrazze che contraddistinguono questo quartiere, atipiche rispetto alla domus tradizionale che si rispecchia nel retrostante tessuto abitativo urbano, mostrano una sostanziale modifica nella concezione dell’articolazione degli ambienti rispetto alla casa ad atrio, attraverso uno sviluppo graduale della tendenza all’inglobamento dell’aspetto panoramico nella nuova  distribuzione degli spazi abitativi.

Questo grande complesso residenziale con oltre 60 ambienti, verosimilmente destinati ad un unico occupante, era costituito dalle due domus ad atrio  con ingresso dal vicolo di Championnet, unificate probabilmente fin dall’inizio a quota strada tramite un corridoio e ampliate con l’acquisizione dell’area su cui verrà realizzato in epoca post-sismica, al di sopra di almeno due edifici più antichi del II secolo a.C., il grande peristilio (giardino colonnato), caratterizzato dalla presenza di una vasca per la piscicoltura, da cui l’appellativo di cortile delle Murene, che rappresenta l’elemento di congiunzione tra il grande complesso residenziale della casa dei Mosaici Geometrici  e delle case di Championnet I e II, con  i relativi piani inferiori

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