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Polo del ‘900 di Torino: un bilancio sociale per affrontare le sfide del futuro

È stato presentato a Torino il Bilancio sociale del Polo del ‘900. Il centro culturale aperto alla cittadinanza, ma soprattutto alle giovani generazioni e ai nuovi cittadini, ospitato nel complesso juvarriano dei Quartieri Militari del capoluogo piemontese ha saputo interpretare in pochi anni le sfide del futuro, tra passato e digitalizzazione.
A cura di Redazione Cultura
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Uno spazio in cui prende vita un intero secolo: è il Polo del ’900 di Torino, un centro culturale aperto alla cittadinanza ma soprattutto alle giovani generazioni e ai nuovi cittadini. Ospitato nel complesso juvarriano dei Quartieri Militari del capoluogo piemontese, dal 2016, il Polo del ‘900 si articola nei palazzi di San Daniele e di San Celso che, in più di 8.000 mq. accolgono un museo, spazi per eventi, mostre e performance, una biblioteca, aule per la didattica, un’area bimbi, sale conferenze, un cinema all’aperto e un mini cinema. Oggi, a distanza di quattro anni dalla fase di avvio, questo luogo multiforme e variegato, decide di effettuare una rendicontazione sociale delle proprie attività e raccontare alla collettività il proprio bilancio sociale.

Il bilancio sociale del Polo del ‘900

Per misurare effettivamente il valore del Polo del ‘900 su comunità e territorio, è stato presentato in anteprima il 15 luglio 2020 una fotografia della fase d’avvio e di sviluppo del Polo, il bilancio sociale, che rende conto della visione strategica e degli obiettivi raggiunti, rispetto alle aspirazioni originarie. In proposito, Sergio Soave, Presidente della Fondazione Polo del ‘900 ha dichiarato:

Il bilancio sociale è la fotografia reale di ciò che è stato, in questi tre anni, ed è tutt’ora il Polo del ‘900. Il risultato di uno screening collettivo che ha chiamato in causa molti dei protagonisti di questa avventura culturale unica in Italia che, pur faticosamente, ma con entusiasmo, ha cercato di aderire alle volontà e alle finalità consegnateci dai soci fondatori. Si ringrazia la Città di Torino, la Regione Piemonte e la Fondazione Compagnia di San Paolo che hanno creduto nel valore del Polo sin dalla sua nascita, sostenendo da vicino la fase di progettazione, realizzazione e sviluppo del progetto Polo del ‘900, cui continuano a dedicare particolare attenzione per l’importante ruolo culturale e sociale che riveste. L’altro ringraziamento va agli Enti partner che definiscono il senso e l’agire di questo spazio culturale e senza cui il Polo non esisterebbe.

Il bilancio sociale del Polo del ‘900 è stato presentato tenendo conto delle specifiche aree di innovazione: modello di governance, collaborazione e integrazione fra Polo e Enti Partner, uso degli spazi, coinvolgimento pubblici, valorizzazione dei patrimoni e gestione economica. I risultati mostrano una evidente crescita del valore quantitativo e qualitativo del Polo del ‘900, negli ultimi tre anni.

Tutti positivi i numeri, dall'aumento del 39% delle presenze al numero degli eventi culturali realizzati (1850), le presenze oltre quota 200mila e alle partnership attivate che sfiorano quota 270 (vera e propria specializzazione del Polo, nella cui gestione sono coinvolti 22 enti culturali). Alla presentazione del bilancio sociale dell'altro ieri, Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900, ha dichiarato:

La rendicontazione sociale è o dovrebbe essere, innanzitutto, una postura organizzativa una sensibilità diffusa ai vari livelli di governo e di gestione dell’ente che si traduce in consapevolezza dell’importanza di dovere misurare, descrivere, comunicare e valutare i processi, i progetti e gli investimenti. In questa specifica fase storica, la rendicontazione dovrebbe assolvere, inoltre, a un altro compito: testimoniare in modo serio e rigoroso dell’effettiva capacità dell’azione culturale di generare valore di natura culturale, sociale, educativa, civica, relazionale, esperienziale ed economica. Testimoniare, cioè, dell’estensione, della profondità e della multidimensionalità del valore che l’agire culturale è in grado di produrre a favore di collettività e territori. Il bilancio sociale rappresenta un punto di partenza, per riflettere su aree di miglioramento e sviluppo futuro del Polo del ‘900, alla luce delle sfide che oggi tornano a mettere profondamente in discussione i luoghi di cultura.

Polo del ‘900: 9 km di archivi e digitalizzazione

In un unico luogo il Polo accoglie e racconta il ’900 grazie a 9 chilometri di archivi e ad una biblioteca sempre aperta, propone molteplici occasioni di confronto e approfondimento, e offre consulenze specialistiche per esplorare 300.000 libri, 200 periodici correnti, un’emeroteca storica, 130.000 fotografie, 21.000 manifesti, 53.000 audiovisivi. Ma il futuro è la digitalizzazione.

Attraverso la piattaforma digitale 9CentRo, infatti, il patrimonio culturale del Polo del ‘900 è accessibile online attraverso un aggregatore di archivi e un hub che intende includere progressivamente tutte le realtà interessate a raccontare il ‘900 e i suoi protagonisti. Attualmente conta più di 400.000 contenuti tra fonti archivistiche e bibliografiche, diventando sempre più un punto di riferimento per la ricerca, per la didattica, e le nuove modalità di fruizione creativa delle fonti.

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