Polemiche Spider Woman, Manara: “Non è colpa mia se le donne sono fatte così”
Non pare finire l'onda lunga delle critiche ricevute dalla Marvel che ha affidato al disegnatore italiano Milo Manara la copertina alternativa di "Spider-Woman #1", la nuova serie della donna ragno disegnata da Greg Land e scritta da Dennis Hopeless. Il Maestro del fumetto italiano, noto per le sue donne sensuali e provocanti, è stato sommerso da critiche da parte di una parte della stampa specializzata americana, che ha puntato il dito sull'immagine della donna data, ripercorrendo una polemiche che ha nel fumetto solo il suo ultimo filone. Chiedere a Manara, però, di disegnare la copertina di un supereroe come Spider Woman, dà un'idea chiara di quello che la Marvel aveva intenzione di fare, ovvero avere un personaggio sensuale e le critiche, probabilmente, erano state messe in cantiere, come dimostrano le parole di Tom Brevoort, Vicepresidente incaricato del settore publishing della Marvel, che ha spiegato che il disegno "mi sembra che sfrutti il corpo femminile molto meno di altre opere di Manara che abbiamo pubblicato nei mesi e negli anni passati".
E cosa ne pensa lo stesso disegnatore di tutta questa polemica? Il sito specializzato Fumettologica lo ha raggiunto per chiedergli il suo pensiero in merito e il disegnatore prima s'è soffermato su alcuni dettagli tecnici per poi spiegare quale era il senso di quel disegno e il suo pensiero sul corpo femminile.
Quello che ho voluto fare è una ragazza che, dopo avere scalato una parete di un grattacielo, gattona sul tetto. Si ritrova sullo spigolo, e la sua gamba destra ce l’ha ancora giù dal tetto. Perciò anche le critiche anatomiche che sono state fatte, secondo me sono sbagliate: non è che abbia tutte e due le ginocchia sul tetto. Una gamba è ancora giù, e con l’altra sta tirandosi su. Proprio per questo, inoltre, ha poi questa schiena inarcata. Io ho cercato di fare questo.
Ma il punto fondamentale, spiega Manara, è che "Le donne sono fatte così" e la colpa non è sua. Soprattutto se si tratta di disegnare una eroina che ha una tutina aderente (molti parlano di body painting più che di tute) e un bel corpo: "Dopodiché, non è mica colpa mia se le donne sono fatte così. Io le disegno solamente", tenendo in conto, soprattutto che "sono cose che fanno parte del “trucco”, diciamo così, che usano gli editori di supereroi per creare queste forme nude – su cui non ci trovo niente di male – senza che però ci sia un’autentica nudità". Manara si chiede anche se tutte queste polemiche ci sarebbero nel caso di un adattamento cinematografico del fumetto, visto che far muovere una bella donna con una tutina senza renderla sexy non sarebbe cosa facile: "Non so se questo personaggio diventerà anche un film, ma se lo diventasse credo avrebbero i loro bei problemi a fargli fare quello che fa Spider-Man: inquadrarlo nelle stesse peripezie e performance atletiche eccetera, senza che diventi seducente?"
Ma se c'è una cosa su cui il disegnatore non transige sono le polemiche sulla decisione della Marvel di utilizzare un'immagine del genere all'interno di una politica di apertura del genere a un pubblico femminile che aumenta di anno in anno. Pensare che i suoi disegni siano soprattutto per uomini è una cosa su cui non transige:
"Non sono poi tanto convinto, poi, dall’ultima parte della polemica. Cioè chi accusa la Marvel di essere stata improvvida nel tentare di catturare del pubblico femminile mettendo una copertina di quel genere, e chiedendola a me che, si sa, avrei un pubblico maschile. Questo lo contesto totalmente. Il mio pubblico è almeno al 50% femminile. Lo so di preciso perché quando vado ai festival, e vedo la coda di chi si mette in fila per farsi firmare i libri, sono di più le donne degli uomini".
L'ultima cosa che voleva fare, dice alla fine dell'intervista, era scandalizzare qualcuno: "Voglio solo fare della seduzione qualcosa che offra cinque minuti di relax" senza contare che "sono dei disegni, santa pazienza".
E poi "Spider-Woman non poteva certo essere seduta in poltrona, no?". E no, Maestro, no.