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Piotta denuncia il Premio Tenco: escluso dalla cinquina degli “Album in dialetto” nonostante i voti

Piotta ha deciso di passare alle vie legali contro il Premio Tenco che lo ha escluso – nonostante i voti – dalla cinquina del miglior album in dialetto.
A cura di Francesco Raiola
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Piotta

Piotta ha preso a cuore la questione del Premio Tenco e ha deciso di portare tutto in Tribunale, intraprendendo un'azione legale contro l'organizzazione. Nei giorni scorsi, infatti, il rapper romano aveva denunciato il fatto che nonostante avesse raggiunto un numero di voti tale da permettergli l'accesso in cinquina nella categoria Album in dialetto, il tenco lo avesse tenuto fuori con la motivazione che il suo album, ‘Na notte infame, non poteva rientrare nella categoria perché "un solo brano su undici è in dialetto romanesco (Lella…e poi), sette canzoni sono in italiano standard (Ognuno con un se, Lode a Dio, Ode romana, Io non ho paura, Se se se se, Figli di un temporale, L'amore cos'è) e tre testi (‘Na notte infame, Professore, Serpico) contengono sporadici tratti classificabili come dialettali inseriti all'interno di un testo in italiano".

Una spiegazione che non ha convinto Tommaso Zanello – vero nome del cantante – che ha presentato una diffida formale al presidente del Premio, chiedendo l'accesso agli atti e la sospensione dell'assegnazione del premio per la categoria ‘Album in dialetto'. Nei giorni scorsi il cantautore si era detto meravigliato dalle parole diffuse in una nota stampa dal Premio: "Care amiche e amici del Club Tenco – Premio Tenco leggo con stupore che il sottoscritto Piotta, per anni imputato di troppa romanità da più parti, tanto da aggiungere spesso una Er in piu', di colpo lo sarebbe invece…troppo poco. In pratica, secondo voi, il disco ‘Na Notte Infame non sarebbe romano neppure al 50%, pur avendo titolo, storie, citazioni, luoghi, quartieri, modi di dire, cadenza, calata, slang, rap, ospiti legati alla nostra città". Il Tenco aveva scritto che, rifacendosi al regolamento, "l'album in questione non abbia i requisiti linguistici per competere nella sezione 2 (migliore album in dialetto o lingua minoritaria parlata in Italia), essendo la componente dialettale nettamente inferiore al 50% del totale e che "Per il Club Tenco la questione si chiude qui".

Non per Piotta che nella diffida aveva scritto che la candidatura dell'album nella categoria ‘Album in dialetto' – scrive Adnkronos – è stata accettata senza obiezioni dagli organizzatori. I voti che avrebbero permesso all'album di gareggiare per la vittoria finale, quindi, sarebbero stati cancellati ex post perché la decisione di candidare l'album tra gli album in dialetto andava contro le regole: "A tutti i giurati viene specificato per via scritta che ‘la scelta della categoria deve essere conforme al regolamento. Sbagliando categoria si rischia che i voti vengano annullati nella fase di controllo, al termine delle votazioni'" scrive il Tenco, ma per l'avocato di Piotta l'esclusione è "irragionevole, pretestuosa e anche incongrua da un punto di vista artistico". L'album, infatti, scrivono "è oggettivamente interpretato in dialetto romano" portando a corredo la testimonianza di "vari professori di linguistica e musica".

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