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Perù, street artist realizza i murales delle vittime del Coronavirus nel suo quartiere

Daniel Manrique, artista peruviano di 35 anni, sta realizzando dei murales con i volti delle vittime del Coronavirus nel suo quartiere, a Lima. Aveva iniziato inviando dei semplici disegni ai familiari dei defunti via WhatsApp, poi si è deciso a ritrarli sui muri. “Per me era l’unico modo per non averli potuti salutare, per averli visti andar via nel silenzio”.
A cura di Redazione Cultura
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In un quartiere collinare di Lima, in Perù, uno street artist sta dipingendo i volti delle vittime da Coronavirus sui muri della città. Il suo nome è Daniel Manrique e ha deciso di dipingere i volti dei suoi vicini per sottrarli all'oblio e al silenzio. “Per me era l’unico modo” ha dichiarato Daniel, "per non averli potuti salutare, per averli visti andar via nel silenzio". Aveva iniziato con dei ritratti sul suo block notes, che poi inviava tramite WhatsApp ai familiari dei defunti. Intanto, nel quartiere di San Cristobal nella capitale peruviana, i morti continuavano a crescere. Una cinquantina in poco tempo. Così Daniel, 35 anni e tanta passione per la street art, ha iniziato a dipingere gratis i loro volti e realizzare dei murales.

Intanto il Perù è il quinto Paese nel mondo per numero di contagi e ammalati di Covid-19. Nascosto all'opinione pubblica mondiale dall'impennata di casi in Brasile, il paese sudamericano sta affrontando in queste settimane una crisi senza precedenti. Al momento sono 362.000 i casi di infezione accertati, a fronte di 249.000 guarigioni e ben 13.579 decessi. Un'ecatombe che sta mettendo a dura prova il servizio sanitario nazionale e in ginocchio l'economia del paese.

Peraltro, a causa delle restrizioni del lockdown, è molto complicato fare visita a chi è infetto da Coronavirus. Esattamente come accaduto in Italia fino a poco tempo fa, molte persone, soprattutto anziani, sono morti in solitudine, senza il saluto dei propri cari. L’iniziativa di Daniel Manrique è stata elogiata da tutti i suoi vicini, perché i volti di quei morti che nessuno ha potuto salutare rappresentano oggi un piccolo conforto per i loro parenti, una cicatrice affissa sui muri della capitale peruviana, per ricordare chi non ce l'ha fatta, ma che tutto sommato è ancora un po' qui con noi.

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