Perché Spotify consiglia una canzone che inneggia a Mussolini e al Fascismo nella Discover Weekly?

Qual è il confine tra libertà d'espressione, legittima, e la possibilità che la più grande piattaforma di streaming permetta il diffondersi nelle proprie playlist di canzoni con evidenti riferimenti al fascismo? Ce lo siamo chiesti quando nella Discover Weekly ha consigliato Claretta e Ben, un brano dei 270bis, gruppo fondato da quel Marcello De Angelis, ex Senatore di AN, ex Portavoce della Croce Rossa ed ex capo comunicazione del Presidente della regione Lazio Francesco Rocca dimessosi nell'agosto del 2023 dopo che Fanpage ha reso noto il testo di una canzone contro gli ebrei scritta dallo stesso De Angelis e pochi giorni dopo un post revisionista sulla Strage di Bologna.
La canzone su Mussolini consigliata da Spotify
La Discover Weekly è una playlist della piattaforma streaming svedese generata dall'algoritmo, ogni settimana (il venerdì), per consigliare musica da ascoltare. La playlist funziona, evidentemente, in base agli ascolti dell'utente, quindi se ascolti certe canzoni e certi artisti, Spotify ti consiglia canzoni e artisti simili che potrebbero piacerti. Evidentemente il consiglio arriva sulla base di ascolti precedenti che nulla avevano a che fare col Fascismo, ma probabilmente con artisti legati al rock contemporaneo e a canzoni con testi politici: di certo il consiglio è arrivato a una persona che non ascolta musica simpatizzante con idee fasciste o gruppi che in passato si sono espressi, nei loro testi, a favore del Ventennio. Il problema è: se è possibile scrivere e pubblicare pezzi nostalgici, per tutelare la libertà d'espressione, ha ragion d'essere che queste canzoni siano "pushate" proprio dall'algoritmo della piattaforma in playlist personalizzate?
Claretta e Ben, la canzone che inneggia a Mussolini
Claretta e Ben è una canzone del 2020, pubblicata all'interno dell'album Decimo, che fa chiaramente riferimento a Claretta e Benito Mussolini, oltre che a Piazzale Loreto, dove i corpi dei due furono appesi a testa in giù dai partigiani, e "anche al cuore nero". La canzone, infatti, ha versi come: "Han ballato sui loro corpi, han sputato sul loro nome, han nascosto le loro tombe ma non li possono cancellare. Puoi vederli, sai, sono tutti qui, con le braccia levate al sole, sono tutti qui, io li vedo, piovon fiori su Piazzale Loreto" e si chiude così: "Ma io ho il cuore nero e tanta gente mi vorrebbe al cimitero, ma io ho il cuore nero e me ne frego e sputo in faccia al mondo intero". Lasciando da parte la libertà d'espressione, la domanda, più che altro è: è giusto che questo contenuto, facilmente rintracciabile, se si vuole, direttamente sulla piattaforma, sia consigliato in una playlist di scoperta di nuova musica?