Scegliere di dire ‘stronzo’ può essere gagliardo, ma spesso pecca di superficialità, e impedisce di penetrare meglio la realtà – che con un pensiero in più potrebbe risultare radicalmente diversa, oltre che gestibile in maniera più facile e appropriata. Perciò è importante squadernarne gli iponimi, cioè tutte quelle parole più esatte che possono essere ricomprese nel concetto generale di ‘stronzo'.
Burbero
Il burbero è scostante, brontolone: pare non sappia che cosa sia la cordialità – o che non gliene possa importare di meno d’esser cordiale. Ciò nonostante, non è un vero stronzo. Sotto la sua ruvida scorza nasconde una tenerezza e una cura inaspettate, forse un cuore d’oro. Al burbero vanno lasciati i suoi spazi, ma si può star sicuri che non sarà né meschino né sleale.
Scortese
Scegliere questa parola significa toccare una corda profonda della nostra cultura: lo scortese è l’antitesi del cavaliere. La sua mancanza di garbo e gentilezza denuncia lo sprezzo verso consuetudini sociali e i modi più raffinati, oltre che una profonda incomprensione del rispetto.
Il suo atteggiamento può essere dettato da inclinazioni diverse: ma che sia per maschia rudezza o per egocentrismo incurante, poco importa.
Sprezzante
Quando qualcuno, come fa lo sprezzante, mostra di non rispettare il valore delle cose e delle persone, è facile bollarlo come stronzo. Ma attenzione: fare lo sforzo di usare questa parola dà un potere preciso. Essa descrive un atteggiamento specifico: nel momento in cui è nominato, lo sprezzo si ritorce contro lo sprezzante – che infatti si guadagna disprezzo. Se non è magia questa…
Opportunista
Perfino le metafore marinaresche ci vengono in soccorso per permetterci un pensiero più potente. Il latino opportunus (da cui ‘opportuno’), è composto da ob ‘verso’ e portus ‘porto’. L’opportunista è lo stronzo che con somma furbizia sa bene aggiustare le vele della sua barca al cambiare dei venti per raggiungere il porto. Ha uno scopo chiaro: e non c’è compromesso spregiudicato che non percorre, non c’è danno che non infligge, se al suo tornaconto questo conviene.
Che ce ne viene a chiamarlo col suo nome? Be', ha lo stesso effetto di quando qualcuno accende la luce in cucina mentre sto mangiando la Nutella di nascosto, al buio.
Conoscere e usare la parola giusta è come conoscere e usare la giusta formula magica. Andare avanti a suon di ‘stronzo' è tanto crudo quanto debole.