Perché le grandi star rifiutano il Coachella Festival: da Kendrick Lamar a Rihanna, cosa sta succedendo
Manca ancora molto all'11 aprile 2025, formalmente la data di partenza del Coachella Festival, edizione 2025. Ma in questi giorni stanno facendo discutere i primi rifiuti subiti dall'organizzatore dell'evento, il CEO di Goldenvoice Paul Tollett: infatti sono arrivate le risposte negative da parte di Kendrick Lamar e Rihanna. Loro sono i primi due nomi sulla lista, ormai barrati, che avrebbero potuto far respirare il Festival, che si terrà per la 26° edizione, nello stato della California, esattamente nella valle di Coachella, nel Deserto del Colorado. A pesare sui no dei due artisti, da una parte un momento d'oro per il rapper di Compton, che dopo l'estrema viralità del diss con Drake, avrà l'opportunità di esibirsi nell'intervallo del Super Bowl 2025, che si terrà a New Orleans. Si vocifera che il rapper di Mr. Morale and The Big Steppers annuncerà il suo nuovo disco nelle vicinanze di uno degli appuntamenti televisivi più seguiti in Nord America, ma soprattutto un tour negli stadi che lo porterebbe in giro non solo negli Stati Uniti. Il rapper è stato prima ospite, nel 2012 del festival, per poi diventarne un headliner nel 2017, con l'uscita di Damn.
Perché le grandi star rifiutano di suonare al Coachella Festival
Discorso diverso per Rihanna, con le voci sul suo nuovo disco che vanno a diradarsi, ma nel frattempo, continua a essere una delle donne più ricche dell'industria musicale, con un patrimonio di oltre 1.4 miliardi di dollari. Il suo rifiuto all'invito del Coachella potrebbe essere legato a un disinteresse per una partecipazione al Festival, una direzione parallela all'assenza di un suo tour ufficiale dal 2018 per il Revival Tour. Dopo i primi due rifiuti, sembrano risalire le preoccupazioni per una fase di down nella costruzione di una line-up per il festival californiano, soprattutto dopo le edizioni post-Covid che hanno regalato molti problemi, non solo a causa dell'aumento dei prezzi dei ticket. Infatti, come si evince in un report del giornalista americano Lucas Shaw di Bloomberg a pesare sulla sostenibilità del festival sono i rinnovati rapporti tra i promotori, piattaforme di vendita di ticket e artisti. Infatti, come sottolinea Shaw, Coachella paga i propri headliner per cifre intorno ai 12 milioni di dollari, mentre i grandi nomi della discografia internazionale, da Beyoncé a Taylor Swift, stanno guadagnando anche cifre oltre i 15 milioni di dollari a concerto.
Cos'è successo nell'ultima edizione e il disastro Frank Ocean nel 2023
E se la scelta nel 2018 di spalmare su due weekend il festival aveva il compito di stabilizzare e rendere sostenibili i costi, anche quelli di gestione, negli ultimi anni Tollett aveva avuto la possibilità di avere anche headliner pop come Lady Gaga, Ariana Grande e Billie Eilish. Negli scorsi anni però, è arrivato anche il primo grande errore, messo sotto la lente d'ingrandimento anche dai fan accorsi al Coachella Festival: l'ingaggio di Frank Ocean. Il cantante, lontano dalle scene musicali dall'uscita del suo secondo disco Blonde, era stato ingaggiato come stella di punta dell'edizione 2023. Non è stato così, anche perché il set di Ocean è stato al centro delle polemiche, dopo l'inizio in ritardo, una durata di poco maggiore della singola ora, ma soprattutto l'annullamento dell'evento che sarebbe dovuto avvenire durante il secondo weekend. C'è stata anche la prima grande richiesta di risarcimento da parte delle persone accorse, non soddisfatte pienamente anche dagli altri tre grandi nomi nel 2024: Lana Del Rey, Doja Cat e Tyler the Creator.
Dal rifiuto di Fred Again alla possibilità degli Oasis: l'identikit dell'headliner per il Coachella 2025
Sembrano esserci poche soluzioni, per adesso, per Tollett per sorprendere ancora una volta il pubblico del Coachella. Come ha sottolineato il portale Stereogum, anche un altro grande protagonista avrebbe rifiutato l'invito, il dj Fred Again…, a un mese dall'uscita del suo ultimo album Ten Days. Era circolata una voce anche sulla possibile presenza, durante la leg Nord Americana degli Oasis: il gruppo britannico potrebbe esser uno dei nomi a calzare perfettamente nell'identikit fornito da Tollett. Bisognerà però risolvere i problemi logistici e "ambientali" che il Coachella potrebbero rappresentare per il duo britannico. Mentre il festival si accinge a un periodo di stallo, a 26 anni dal suo esordio, l'altro grande festival organizzato da Tollett e dalla Goldenvoice, sta invece prosperando: si tratta dello Stagecoach, legato alla musica country, che nella sua prossima edizione compirà 18 anni. Tutti i biglietti del festival sono andati esauriti con mesi d'anticipo.