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Perché la polizia indiana sta indagando sui biglietti per il concerto dei Coldplay a Mumbai

Dopo gli Oasis, anche i Coldplay stanno subendo polemiche per il costo dei biglietti dei loro primi tre concerti in India: la polizia indaga sul fenomeno del secondary ticketing, con biglietti arrivati a 10mila dollari.
A cura di Vincenzo Nasto
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Coldplay, via LaPresse
Coldplay, via LaPresse

I problemi di bagarinaggio dei biglietti e la rivendita non autorizzata ha toccato anche i Coldplay: infatti, dopo le proteste delle scorse settimane per il dynamic pricing, nelle scorse ore la polizia indiana ha aperto un'indagine sui prossimi spettacoli del gruppo britannico a Mumbai. Ad aver insospettito le forze dell'ordine il costo di alcuni biglietti in secondary ticketing, arrivati anche sopra i 10mila dollari. Si tratta della prima volta per i Coldplay in India, che si esibiranno il prossimo 18-19-21 gennaio 2025 a Mumbai al D Y Patil Stadium. L'inizio della prevendita, legate alla piattaforma BookMyShow, ha visto oltre 700mila persone connettersi nello stesso momento al sito, andato subito in crash, come riporta il Guardian. Ci sono voluti poco meno di 10 minuti per assistere ai tre sold-out nella struttura di Mumbai, ma i biglietti sono ricomparsi solo dopo poche ore su siti web non autorizzati alla vendita, per un prezzo quasi decuplicato.

Le accuse di secondary ticketing con ticket rivenduti a oltre 10mila dollari

Nel frattempo, con la comparsa dopo poche ore dei biglietti su piattaforme non autorizzate, il direttore generale di BookMyShow è stato interrogato dalla polizia, suggerendo l'estraneità della societa, come riporta il Guardian: "Il bagarinaggio e il mercato nero dei biglietti sono severamente condannati e punibili dalla legge in India e BookMyShow si oppone fermamente a questa pratica". Una pratica simile è avvenuta nelle scorse settimane e ha visto protagonisti gli Oasis, attraverso la piattaforma Ticketmaster. I fan hanno infatti denunciato un aumento dei prezzi considerevole del biglietto, oltre al bagarinaggio che aveva portato i possessori a proporre su altre piattaforme il ticket con prezzi oltremodo maggiorati. Un'escalation che aveva portato anche la Ministra alla cultura britannica Lisa Nandy a pronunciarsi: "Bisogna fermare rivendite truffaldine: è deprimente vedere prezzi enormemente gonfiati che escludevano i fan dai concerti".

Il caso Oasis – Ticketmaster con il dynamic pricing

Nel frattempo, la Commissione Europa aveva deciso di indagare sul fenomeno del dynamic pricing, una pratica adattata da pochi anni in Europa, in cui il venditore non stabilisce un prezzo fisso per il proprio prodotto, ma modifica ciò che addebita in risposta alla domanda mutevole. A mettere in discussione il comportamento della piattaforma, l'aumento del prezzo di un ticket dopo che l'utente ha inserito il biglietto nel suo carrello, atteggiamento che vioerebbe le direttive UE. La band ha deciso di pronunciarsi attraverso PE Media, asserendo che "gli Oasis lasciano le decisioni sui biglietti e sui loro prezzi interamente ai promoter e ai dirigenti", affermando di "non aver mai saputo che i prezzi dinamici sarebbero stati utilizzati".

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