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Perché i mesi di luglio e agosto si chiamano così

I nomi di luglio e agosto hanno un’origine molto diversa da quella degli altri mesi dell’anno, e c’entra la storia romana.
A cura di Giorgio Moretti
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Scorrendo la lista dei nomi italiani dei mesi, ne troviamo alcuni la cui origine è intuitiva: per esempio settembre, ottobre, novembre, dicembre sono nomi che nascono da numeri, ed è facile indovinare che originariamente fossero settimo, ottavo, nono e decimo mese del calendario.

Anche altri nomi di questa lista ci fanno subito suonare qualcosa: non ci stupisce scoprire che il mese di marzo fosse consacrato al dio Marte, o che giugno lo fosse alla dea Giunone. E basta richiamare altre divinità meno note, come l'antico Giano bifronte, dio degli inizi, delle porte e dei passaggi, o Maia, dea della fertilità e del risveglio della primavera, o il nome etrusco della dea Afrodite, Apru, per collocarvi accanto anche i nomi di gennaio, maggio e aprile.

I nomi di giugno e luglio, invece, nascono in maniera differente. Noi calcoliamo giorni mesi e anni secondo il calendario gregoriano, introdotto con una bolla da papa Gregorio XIII, nel 1582. Questa introduzione anadava a correggere l'errore di circa dieci giorni che il calendario precedente, il calendario giuliano, aveva accumulato nei secoli. Infatti, nel 1582, dal 4 ottobre si balzò diretttamente al 15 per recuperare il ritardo. Col nuovo calendario non si perdono più tre giorni ogni quattrocento anni, ma solo tre ogni diecimila.

Quel calendario giuliano era stato introdotto nientemeno che da Giulio Cesare, nel 46 a.C., riformando l'antico calendario romano. Un bel po' di tempo prima, e capiamo come si sia potuto accumulare nel computo uno scarto di dieci giorni. Ora, il calendario di Cesare era molto, molto simile al nostro. Ovviamente non l'aveva ideato lui, ma l'astronomo Sosigene d'Alessandria, suo contemporaneo. Ad ogni modo i mesi erano più o meno quelli (ci fu qualche assestamento e scambio di giorni fra i dodici mesi, nei decenni successivi), e soprattutto fu introdotto il sistema degli anni bisestili, cioè anni con un giorno in più. Anche se questi anni bisestili non avevano i correttivi del calendario gregoriano (per cui per esempio solo un anno secolare su quattro è bisestile: non lo furono il 1700, il 1800, il 1900 ma lo fu il 2000).

Fu Marco Antonio, appena nel 44 a.C., a proporre di trasformare il nome del mese di Quintilis in Iulius, Giulio, in onore di Cesare (da cui luglio). Così un mese ebbe il nome di un uomo. E di nuovo, non è chiaro se già prima ma sicuramente entro l'8 a.C., il mese di Sextilis prese il nome di Augustus, a celebrare il primo imperatore Ottaviano Augusto, dal 27 a.C. sul trono.

Successivamente, altri imperatori romani provarono a dare il proprio nome ai mesi dell'anno: Caligola volle chiamare settembre Germanico, Nerone provò a chiamare maggio col nome del predecessore Claudio, e via dicendo, sempre senza successo. A proposito è rimasto un aneddoto celebre riguardo a Tiberio, successore di Augusto: qualcuno per adularlo propose di dedicargli il mese di novembre, e lui declinando l'onore rispose "Come farete quando avrete tredici imperatori?".

(Ah, qualcuno si domanderà di febbraio. Il suo nome viene dal sabino februa, ossia ‘purificazione', perché era allora che si procedeva alla purificazione rituale dei campi prima di riprendere a lavorarli).

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Nato nel 1989, fiorentino. Giurista e scrittore gioviale. Co-fondatore del sito “Una parola al giorno”, dal 2010 faccio divulgazione linguistica online. Con Edoardo Lombardi Vallauri ho pubblicato il libro “Parole di giornata” (Il Mulino, 2015).
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