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Perché Damiano David oggi usa il suo nome: “Ero Damiano dei Maneskin, il mio cognome sembrava rubato”

Forte del successo internazionale di Born with a Broken Heart, Damiano David, voce anche dei maneskin ha parlato della sua carriera solista, dell’uso del cognome, della relazione con Dove Cameron e di una relazione sbagliata.
A cura di Redazione Music
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Damiano David e Dove Cameron (ph Scott A Garfitt/Invision/AP)
Damiano David e Dove Cameron (ph Scott A Garfitt/Invision/AP)

Damiano David ha spiegato a Genius, il sito più importante al mondo per quanto riguarda i testi delle canzoni, quello dell'ultimo singolo Born with a Broken Heart e come mai abbia esordito da solita con il suo nome e cognome. Il cantante, infatti, come noto, si è preso una pausa dai Maneskin, la band con cui è diventato famoso in tutto il mondo, è si appresta a pubblicare un album solista, anticipato da un paio di singoli, l'ultimo dei quali sta avendo enorme successo in tutto il mondo e attualmente, per esempio, conta circa 50 milioni di ascolti su Spotify, con il profilo del cantante che ne ha quasi 5 milioni, ancora distante, per il momento, dai 20 milioni della band.

Una relazione sbagliata prima di Dove Cameron

"Ho deciso di usare il mio nome completo come artista solista perché come cantante della band sono sempre stato chiamato Damiano dei Maneskin – ha spiegato l'artista romano -. Ovviamente ha perfettamente senso ma a lungo andare ho iniziato a sentire come se il mio cognome, quello di famiglia, fosse stato rubato, e questo è un modo, per me, di reclamarlo. Poi suona bene Damiano David". David ha poi raccontato la canzone, strofa per strofa: "Questa canzone è stata una delle prime nel processo dell'album ed ero ancora in uno spazio mentale molto diverso rispetto a quello in cui sono oggi, ero in un processo di guarigione da una relazione – che non definirei tossica ma sicuramente sbagliata – che avevo in quel momento e che mi ha fatto davvero capire quanto fossi fragile e quanto facessi affidamento sull'approvazione esterna per sentirmi convalidato e cose del genere. In quel momento ho incontrato la persona che oggi è la mia compagna – l'attrice Dove Cameron – e tutto era così bello e perfetto e amorevole ma allo stesso tempo ero così spaventato dalla mia capacità di giudicare le persone e cercavo di trovare, non so, il male dietro le cose, ma grazie a Dio non c'era niente di male da trovare".

Damiano David spiega Born with a Broken Heart

Il cantautore ha spiegato parte della prima strofa di Born with a Broken Heart ("I've been tryin' to change (Oh) Tryin' to find somebody to love me, oh no But I end up in the same damn place again Hopin' I could be different, but I'd be playin' pretend") raccontando come avesse a che fare con la sua vita negli ultimo due anni quando, dice: "Ho attraversato molti cambiamenti: ho concluso una relazione molto lunga, ne ho iniziata un'altra ed era sbagliata e quindi ho davvero sentito come se tutto ciò che toccavo stesse marcendo in quel momento ed fossi come maledetto e quindi penso che sia venuto automatico per me dirlo ad alta voce la prima frase, solo per chiarire".

Mentre la seconda parte della prima strofa ("I wish that I was perfect (Just like you) But I'm an alien, oh no I'm sending out an SOS, take me home We're not meant to be together, no") l'ha spiegata così: "Ho visto persone intorno a me che si aspettavano certe cose da me e che si divertivano con determinate cose e io ero esattamente ciò che volevano e stavo vivendo le stesse esperienze andando alle stesse feste, incontrando le stesse persone, e mi chiedevo "perché non mi sento bene?". Vedevo la mia ragazza così sicura di chi è e non aveva bisogno di quella convalida esterna, ero tipo ‘oh questa cosa è bella, allora si può fare' e forse c'è qualcuno che si sente come me".

Come il cantante è cambiato con Dove Cameron

Poi Damiano ha parlato anche del ritornello (la parte in cui canta: "Don't wanna see you cryin' But I just know who I am And maybe that's the hardest part, oh Baby, you can't fix me I was born with a broken heart") spiegando: "In quel momento la mia più grande paura era di non riuscire a leggere le persone e a leggere il bene e il male nelle persone. Quel sentimento era una specie di senso di colpa verso la mia ragazza perché in quel momento non stavamo ancora insieme e lei era così aperta e così paziente e così comprensiva con me e io stavo cercando con tutte le mie forze di non farla innamorare perché ero tipo ‘Non sono pronto, sarò cattivo con questa persona, non voglio spezzarle il cuore', ed ero io il problema, ovviamente, non lei, perché ero io quello rotto, difettato".

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