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Per Lucio: il documentario su Lucio Dalla alla 71ª edizione del Festival di Berlino

Sarà presentato in prima mondiale, nella sezione Berlinale Special della 71ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino, il film documentario di ‘Per Lucio’ del regista Pietro Marcello, prodotto da Beppe Caschetto e scritto a quattro mani con Marcello Anselmo. “Non una celebrazione del genio di Lucio, ma la rievocazione di una personalità anarchica”.
A cura di Redazione Cultura
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Per Lucio' di Pietro Marcello sarà presentato in prima mondiale nella sezione Berlinale Special della 71ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino. Il regista del pluripremiato ‘Martin Eden‘ e de ‘La bocca del lupo' ha presentato ieri, in una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche l'amministratore delegato di IBC Movie, Beppe Caschetto e l'amministratore delegato di Rai Cinema, Paolo Del Brocco, il film documentario prodotto con Rai Cinema in collaborazione con Avventurosa e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.

‘Per Lucio': il film documentario su Lucio Dalla

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Per Lucio‘ è un viaggio visivo e sonoro nell’immaginario poetico e irriverente del cantautore bolognese Lucio Dalla. Una narrazione inedita del suo mondo condotta attraverso le parole del suo fidato manager Tobia e del suo amico d’infanzia Stefano Bonaga. Il film unisce biografia e storia, realtà e immaginario, dando vita a un ritratto che attinge dall’infinito bacino dei repertori pubblici e privati, storici e amatoriali. Liriche e musiche dipingono un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del Paese attraverso i tragici eventi del periodo e il boom economico. Questa è l’Italia degli ultimi e degli emarginati, questa è l’Italia di Lucio.

Pietro Marcello: "Volevo questo film prima Lucio Dalla morisse"

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A raccontare la chiave di lettura del film, costituito da immagini di archivio di Lucio Dalla, quelle della storia del nostro Paese e dalle interviste originali, il regista Pietro Marcello: "Il mio obiettivo nel realizzare questo film, scritto a quattro mani con Marcello Anselmo, non è stato quello di restituire un ritratto puntuale del cantante e nemmeno di celebrarlo – ha dichiarato  – Ho scelto di rievocare la carriera cangiante, la personalità anarchica e il geniale talento attraverso la voce del suo impresario Tobia e del filosofo Stefano Bonaga, suo amico di infanzia. Persone che l’hanno conosciuto prima di tutto come uomo e poi come artista e che dunque ce ne offrono un ritratto più intimo e quotidiano. Le loro testimonianze di archivi pubblici, privati e amatoriali che riportano alla luce l’avventura di Dalla e le sue molte vite: dal faticoso esordio, l’entusiasmo per la prima ascesa al successo, alla fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi, fino alla fase più matura."

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