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Per i romani l’autunno era sacro: in suo onore Augusto costruì l’orologio più grande del mondo

Non aveva le sembianze di una vera e propria divinità, tuttavia per gli antichi romani l’autunno era uno dei periodi più importanti dell’anno. Simbolo di potere e ordine, nella data dell’equinozio Augusto decise di celebrare la propria nascita: costruendo l’orologio più grande del mondo.
A cura di Federica D'Alfonso
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L'obelisco di Montecitorio, a Roma: anticamente era situato a Campo Marzio, dove sorgeva la meridiana più grande dell'antichità.
L'obelisco di Montecitorio, a Roma: anticamente era situato a Campo Marzio, dove sorgeva la meridiana più grande dell'antichità.

Ci stiamo avvicinando al giorno che segnerà definitivamente il passaggio dall’estate all’inverno: nel 2018 l’equinozio d’autunno cadrà domenica 23 settembre, una data simbolica ed estremamente importante per gli antichi. Soprattutto i romani, infatti, avevano instaurato un rapporto molto particolare con l’autunno e le sue atmosfere, considerate preludio del “riposo” e dell’oscurità invernali: un periodo di transizione estremamente importante, ricco di simbologie nascoste.

I giorni equinoziali segnavano, nell’antichità, il passaggio dalle frenetiche attività estive di mietitura e pascolo al periodo del “riposo” che prepara il duro inverno. Per i romani l’autunno era anche il mese in cui Giove, dio supremo fra gli dei, esprimeva tutta la sua potenza ordinatrice e fondatrice: per il suo carattere di “passaggio” il mese di settembre era considerato il periodo più pericoloso e oscuro dell’anno. A causa del suo carattere “transitorio” fra la vita e la morte, gli antichi pensarono bene di affidare gli eventi ad esso connessi al dio più potente di tutti: grazie al suo benestare quale dio dello Jus, l’equilibrio e l’armonia sarebbero state conservate.

Non è un caso dunque che gli antichi abbiano scelto di fissare proprio in questo periodo moltissime importanti ricorrenze politiche: a settembre, precisamente il giorno 20, i romani celebravano il dies natalis di Romolo, primo re ad aver rappresentato in terra il potere divino di Giove. La portata simbolica dell’autunno non sfuggì nemmeno ad Augusto: è proprio nel giorno dell’equinozio che l’imperatore decise di fissare le celebrazioni per la sua nascita.

L’Orologio di Augusto: la più grande meridiana del mondo

Particolare dei fregi che adornano l'Ara Pacis.
Particolare dei fregi che adornano l'Ara Pacis.

Ed è ad Augusto che è riconducibile una delle imprese più curiose e affascinanti legate al culto dei romani per l’autunno: l’imperatore, proprio per celebrare in modo degno la propria nascita e collegarla indirettamente al culto divino, fece costruire una enorme meridiana, la più grande che Roma abbia mai visto. Conosciuto anche come “Orologio di Augusto”, il grande monumento venne innalzato per celebrare le conquiste romane in Gallia e in Spagna: al centro del Campo Marzio venne posizionato un obelisco egiziano alto circa 30 metri e proveniente dalla città di Eliopoli, lo stesso che oggi è possibile ammirare a Montecitorio.

L’orologio di Augusto era progettato in modo da proiettare la sua ombra, nel giorno esatto della nascita dell’imperatore, il 23 settembre, direttamente sull'Ara Pacis, simbolo universale della gloria e della magnificenza augustea. Un’unione simbolica fra impero, divinità e natura che ha dell’incredibile e che nei secoli seguenti verrà ripresa anche da Costantino il quale, non a caso, celebrerà proprio in questo giorno la sua vittoria contro Massenzio.

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