Palermo, ritorna Vangelo #2: l’incontro tra opera dei Pupi e danza con Sieni e Cuticchio
L’incontro tra Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni è un’occasione più unica che rara: un cortocircuito di forze diverse e di gesti sapienti che affondano nella tradizione e si confrontano all’interno di una città densa di storie stratificate come Palermo. L’incontro tra due mondi e due visioni: l’Opera (Opra) dei pupi e l’Accademia sui linguaggi del corpo e della danza, quasi a voler marcare un nuovo linguaggio possibile per costituire una comunità del gesto e riflettere sull’origine del movimento. Per questa ragione da oggi 30 novembre torna con la seconda edizione "Vangelo" terza tappa del progetto, frutto dell’incontro tra Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio: quattro giorni di performance, laboratori aperti e incontri pubblici fino a domenica 3 dicembre, tra dialoghi, esposizioni, incontri, lezioni sul gesto, eventi a cura di Paola Nicita.
Virgilio Sieni ha lavorato da sempre sul corpo del danzatore ma mai sui gesti della marionetta o sui movimenti degli Opranti. Mimmo Cuticchio ha incrociato spesso altre discipline dello spettacolo, ma mai la danza. Palermo, città di Mimmo Cuticchio, dove ha sede il suo Teatro dell’Opra dei Pupi, è il luogo ideale di questo incontro, capoluogo di una regione-isola come la Sicilia e città crocevia di storie che, più di altri luoghi, ha praticato nel tempo l’intreccio di molti linguaggi “creando sul territorio un chiasmo di sedimentazioni e cultura capace di generare conflitti ma anche bellezza – ha scritto Virgilio Sieni – che lascia apparire la presenza di un popolo e di una sapienza. Una lezione unica sulla prossemica e l’accoglienza”.
Questa terza tappa fa seguito alla data unica di un anno fa, il 22 dicembre, al Real Teatro di Santa Cecilia – con la serata-spettacolo "Atlante, l’umano del gesto" e i tre giorni dello scorso marzo con le performance di "Vangelo". "Vangelo #2" torna a proporre e ad approfondire una geografia di luoghi, incontri e gesti che costruiscono una mappa di appuntamenti previsti in vari spazi della città, nella prospettiva a lungo termine, ma sempre più concreta di creare a Palermo un laboratorio permanente sulla relazione tra gesto e marionetta, tra l’arte della danza e l’opera dei pupi.