Palermo non vuole Hermann Nitsch: una raccolta di firme per censurare la sua mostra
Dal 10 Luglio al 20 Settembre "dovrebbe" tenersi la mostra del celebre artista Hermann Nitsch "Das Orgien Mysterien Theater" a Palermo, ai Cantieri Culturali alla Zisa. Dovrebbe perché l'esibizione, già annullata in Messico perché considerata cruenta, sta creando scompiglio anche nel capoluogo siciliano, dove è partita una raccolta firme per annullare la mostra.
Hermann Nitsch è un artista incredibilmente audace e cruento, uno dei più importanti esponenti dell'azionismo viennese: nelle sue opere la ricerca dello stupore e dell'orrore è costante. Sono onnipresenti i richiami all'antico, ai riti orgiastici, alle messe sacrificali, alle religioni arcaiche. Nelle sue performance utilizza cadaveri di animali all'interno di scenografiche messe in scena che mirano a distruggere ogni tabù, ma che spesso creano orrore e disgusto. E di questo l'artista è consapevole, dato che è proprio il suo intento.
Al Museo Jumex di Città del Messico, la mostra doveva arrivare a Febbraio. Ma ciò non è mai successo. Il museo ha cancellato l'esibizione, senza dare spiegazioni a riguardo. Ma si pensa che le proteste degli animalisti e le polemiche abbiano aiutato di buon grado la riuscita della censura. Le opere erano già in viaggio, e sono state restituite all'Austria con un dispendio di denaro non indifferente che non ha lasciato critici, artisti e collezionisti a corto di polemiche.
Cosa succederà, ora, a Palermo? La Sicilia è perfetta come location: Magna Grecia, tradizioni antiche, connessioni con la cultura ellenica, molto di quello che c'è nelle opere di Hermann Nitsch. Eppure, anche qui, non sono mancate le polemiche per l'arrivo della tanto temuta mostra. Il popolo siciliano si lascerà sopraffare dalla paura, dalle restrizioni mentali, dai tabù, o riuscirà a vincere la libertà dell'arte, l'unica espressione che può andare oltre i limiti?
Interessante è, a tal proposito, l'opinione di Anish Kapoor. Dopo la recente vandalizzazione della sua "terribile" installazione a Versailles (la famosa Vagina), l'artista anglo-indiano fa riferimento alla differenza tra la violenza dell'arte (come quella del suo "Dirty Corner"), che è puramente intellettuale e mentale e che sconvolge la percezione delle cose senza annullarle, e la violenza materiale, nuda e cruda, come quella che ha vandalizzato la sua opera. Il secondo tipo di violenza è distruttivo e non lascia traccia. È solo un modo per imporre la propria volontà in modo aggressivo.
La censura, insomma, non ha motivo di essere praticata all'arte. Essa non è violenta, è solamente un'espressione che arriva a sconvolgere un equilibrio, come d'altra parte è sempre stato. Fare la figura dei bigotti, quando a questo mondo ne succedono di cotte e di crude, sarebbe davvero imperdonabile. L'arte e la cultura si trasformano e si evolvono. Se a Napoli c'è un vero e proprio Museo Nitsch (un'appendice della Fondazione Morra), e negli spazi del Castel dell'Ovo Achille Bonito Oliva ha curato la mostra "Attersee – Nitsch "Duetto per Napoli"" conclusasi nel Marzo del 2014, ci si chiede cosa accadrà dall'altra parte del Regno delle Due Sicilie.