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“Paleocontemporanea” ovvero vecchio e nuovo a confronto

Oltre 90 giorni di esposizione, quattro prestigiosissime sedi coinvolte, più di 60 artisti e un concorso per giovani emergenti: dal 20 settembre a Napoli prende il via la prima edizione di “Paleocontemporanea”, una rassegna multidisciplinare dedicata a pittura, scultura, fotografia e videoarte.
A cura di Andrea Esposito
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Si chiama “Paleocontemporanea”, e cioè antico e nuovo insieme, la rassegna che aprirà ufficialmente i battenti a Napoli il prossimo 20 settembre e che durerà fino al 6 gennaio coinvolgendo ben quattro sedi espositive e no: il Museo Archeologico Nazionale, dove si è già inaugurata l'installazione di Gerardo Di Fiore dal titolo "O mythos deloi oti", un cimitero simbolico di divinità ed eroi realizzato a partire dai reperti dai lalari dell’area vesuviana; la Pinacoteca di Capodimonte, in cui un’opera dell’artista Nino Longobardi, esponente di spicco della Transavanguardia, dialogherà con i quadri della collezione Borgia (solitamente chiusa al pubblico); l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte che ospiterà una rassegna dedicata alla videoarte e le Catacombe di San Gennaro, principale nucleo espositivo della rassegna, che accoglierà più di quaranta artisti tra pittori, scultori, fotografi e artisti multimediali.

L'evento è organizzato dalla cooperativa sociale "La Paranza" e l'associazione artistica "Essearte", in collaborazione con l'Arcidiocesi di Napoli e la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano. La selezione è a cura di Holger Milkau, decano della Chiesa Evangelica Luterana in Italia, e conta complessivamente 60 artisti tra cui figurano, oltre ai già citati Di Fiore e Longobardi, anche Riccardo Dalisi, Michele Iodice, Mimmo Jodice, Oreste Zevola, Roberto Pugliese e la "bad girl" Betty Bee. Gli artisti coinvolti sono quindi in prevalenza espressione del territorio in cui ha sede la mostra, anche se molti di loro hanno un riscontro sia nazionale che internazionale. La scelta, come spiegano gli organizzatori “è stata mirata a esaltare le risorse creative migliori e, soprattutto, a dare una panoramica completa dei linguaggi artistici” che ribollono in quel grande calderone urbano che è la città di Napoli, aggiungiamo noi.

Il filo rosso di questa prima edizione è: “Elementi di trascendenza nell’arte, dall’antichità al presente”, in buona sostanza un invito a ricercare tra le macerie del contemporaneo il rapporto tra arte e fede, tra espressione dello spirito e ispirazione religiosa. Un tema piuttosto solenne e impegnativo soprattutto per quegli artisti che muovono i primi passi nel mondo dell’arte. Ciò non toglie, tuttavia, che le proposte possano riservarci sorprese inattese.

Ma l’aspetto forse più interessante di “Paleocontemporanea” è il concorso riservato ai giovani, per l’appunto. Tale concorso prevede un premio in denaro (3.000 Euro) da assegnarsi a un artista di età non superiore ai quarant’anni (anche se avremmo preferito una soglia di sbarramento che non superasse i trenta, massimo trentacinque ma tant’è). Il vincitore sarà scelto da un comitato scientifico che valuterà, tra dieci finalisti, l’opera migliore.

Inoltre, altro aspetto non trascurabile di quest’evento e che sottolinea il notevole sforzo organizzativo, è la collaborazione con Campania>Artecard che prevede l’istituzione di un biglietto integrato, della validità di ben quindici giorni, per visitare tutti i luoghi della rassegna. Non solo, è disponibile anche un servizio navetta gratuito per spostarsi fra le quattro location della mostra senza l’incubo parcheggio. Come a dire: non ci sono scuse che tengono né alibi, “Palocontemporanea” è un evento che non si può perdere.

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