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Paestum, alla scoperta dei tesori nascosti: aperti al pubblico i depositi del Museo

Ogni venerdì sarà possibile visitare i luoghi fino ad ora inaccessibili del Museo del parco archeologico di Paestum: apre il percorso guidato alla riscoperta dei tesori nascosti e dimenticati dell’antichità.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il tempio di Atena di Paestum
Il tempio di Atena di Paestum

I depositi dei musei sono molto spesso delle miniere di tesori inaccessibili. Ma il Museo del parco archeologico di Paestum dimostra come sia possibile trasformare le collezioni chiuse al pubblico in un ulteriore risorsa di valorizzazione: con l'iniziativa “I venerdì dei depositi” numerosi reperti archeologici mai esposti vengono alla luce, in un percorso espositivo fuori dagli schemi tradizionali.

Alla riscoperta dei segreti del museo

Splendide tombe affrescate nel IV e III secolo a.C., sculture e numerosissimi oggetti in gran parte mai visti, rivedono la luce con l'apertura dei depositi del Museo di Paestum, ogni venerdì: fino al 25 agosto 2017 i tour guidati esploreranno le bellezze celate dell'antica Poseidonia, offrendo la possibilità ai visitatori di entrare in un mondo mai visto.

Oltre a poter ammirare i “tesori nascosti”, le visite guidate offriranno la possibilità di ascoltare in prima persona il team di archeologi, restauratori e tecnici che da decenni lavorano alla conservazione e alla tutela del materiale conservato nei depositi. Lo stesso direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, ha spiegato come l'iniziativa si ponga perfettamente in linea con gli standard del Ministero dei Beni culturali, puntando su una valorizzazione scientifica, conservativa e divulgativa. Come si legge anche sul sito ufficiale del Museo di Paestum, “Entrando nei depositi, i visitatori vedono dietro le quinte di un grande museo archeologico: con restauratori, archeologi e tecnici al lavoro”.

Tesori rubati: l'esposizione

Statuette votive provenienti dal tempio di Venere
Statuette votive provenienti dal tempio di Venere

In concomitanza con “I venerdì dei depositi”, il Museo di Paestum ha inaugurato un altro particolarissimo percorso espositivo: “Possessione. Trafugamenti e falsi di antichità a Paestum”, che fino al 30 aprile 2017 parlerà al grande pubblico di un tema che riguarda molto da vicino il parco archeologico campano, ovvero quello dei furti e del mercato nero dell'archeologia.

Sempre Zuchtriegel spiega come gli scavi clandestini abbiano, nel corso degli anni, causato gravi danni al sistema di conservazione e tutela: non solo per gli oggetti stessi, ma anche per il contesto stratigrafico che inevitabilmente va perduto. “Inseriti in collezioni private dove spesso sono affiancati a falsi di vario genere, gli oggetti antichi perdono la loro attinenza con la storia collettiva, per essere ridotti allo stato di una merce o di un semplice godimento estetico. Sono sempre gli stessi oggetti, ma il cambiamento del contesto in cui sono inseriti comporta un mutamento intrinseco del loro valore artistico e culturale”.

Esposti numerosi reperti provenienti dai sequestri: tombe della seconda metà del I secolo a. C., anfore lucane riccamente decorate (fra tutte spicca la famosa a figure rosse con Eros in volo) e due statuine e una moneta d'oro trafugate negli anni Ottanta. Una speciale sezione è dedicata al materiale metallico che viene rubato dagli scavi con l'uso del metal detector, e che, a causa della scarsa manutenzione dovuta ai furti, appare oggi quasi illeggibile. Il fulcro centrale dell'esposizione non sono tanto i reperti, ma il discorso sulla tutela e la valorizzazione dei reperti archeologici.

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