Padiglione Italia alla Biennale di Venezia: conosciamo gli artisti
Nominato il curatore, presentato il Padiglione, annunciati gli artisti. Vincenzo Trione, scelto dal Mibact per curare la mostra che rappresenterà l’Italia alla Biennale di Venezia 2015, ha presentato il suo progetto espositivo e gli artisti che ne faranno parte. È proprio da loro che vogliamo iniziare, presentando brevemente ognuno dei 15 invitati.
Alis/Filliol
Il giovane duo artistico torinese, formato da Davide Gennarino (Pinerolo, 1979) e Andrea Respino (Mondovì, 1976), lavora sull’idea espansa di scultura realizzata in materiali vari con risultati sottoposti alla processualità e all’imprevedibilità. Tra le personali più importanti, quella alla Fondazione Sandretto del 2013 e quella alla GAM di Torino del 2014.
Andrea Aquilanti
Romano, classe 1960, utilizza, anche insieme, disegno, fotografia, pittura o video per riflettere sul rapporto tra realtà e rappresentazione attraverso immagini sempre labili, evanescenti e disorientanti. Nel 2012 ha partecipato alla V Biennale di Pechino; molte le mostre personali in gallerie.
Francesco Barocco
Nato nel 1972, torinese, gioca seriamente con la mescolanza tra antico e moderno, tra icona e quotidianità, integrando immagini famose della storia dell’arte ed immagini del presente. Varie le personali in gallerie italiane e straniere.
Vanessa Beecroft
Genovese di nascita (1969), californiana d’adozione, è l’inventrice dei celebri tableux vivants dove schiere di modelle nude posano come fossero statue a creare scene dal forte impatto visivo ed emotivo. Numerose le sue mostre personali, dal Castello di Rivoli al PAC di Milano, e le performance allestite in luoghi prestigiosi in Italia e all'estero, come il MAXXI di Roma e la National Gallery di Londra.
Antonio Biasiucci
Nato a Caserta nel 1961, immortala in bianco e nero grandi e piccole realtà e con la fotografia esplora la materia per trasfigurare il tutto in immagini e simboli evocativi, enigmatici, suggestivi. Da Napoli a Roma a Parigi, molte prestigiose sedi espositive hanno ospitato e ospitano le sue opere.
Giuseppe Caccavale
Napoletano, classe 1960, lavora anche in Francia dove sperimenta diverse tecniche come la miniatura, l’affresco, l’incisione su vetro, la cui conoscenza lo porta a creare grandi opere dove il segno grafico dà corpo all’immagine. Ha avuto personali importanti sia all'estero che in Italia, tra cui si ricorda quella alla Fondazione Querini Stampalia di Venezia (2006).
Paolo Gioli
Famoso in Italia e Oltreoceano, l’artista veneto, classe 1942, sperimenta le diverse e avvincenti possibilità del mezzo fotografico, inteso nella sua istantaneità e applicato non solo alla pellicola ma a diversi altri supporti. Sue mostre personali si sono svolte al Centre Pompidou di Parigi, al MoMA di New York e al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Jannis Kounellis
Romano d’adozione e greco di nascita (1936), “artista povero” per eccellenza, crea le sue forti immagini ed installazioni con materiali come il ferro, il carbone, i capelli, usando anche il fuoco o animali vivi. Ha esposto in sedi come la GNAM di Roma (2002), il Madre di Napoli (2006), la Neue Nationalgalerie di Berlino (2007).
Nino Longobardi
Nato nel 1953 a Napoli, privilegia linguaggi tradizionali come la pittura, il disegno, la scultura per concentrarsi sulla fisicità umana quasi sempre scarnificata, con risultati che oscillano tra figurazione e astrazione. Dalla Nationalgalerie di Berlino (1986) al Palazzo Reale a Milano (1998), al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (2001), molte le sedi che hanno esposto la sua opera.
Marzia Migliora
Piemontese, del 1972, usa video, suono, disegno, performance, per esplorare la relazione tra l’individuo e ciò che lo circonda, per riflettere sulla sua precarietà e sulla memoria umana, realizzando immagini poetiche e di grande impatto. Importanti le sue mostre alla Fondazione Merz a Torino (2006 e 2008), al Castello di Rivoli (2012), all'Auditorium Arte di Roma (2014).
Luca Monterastelli
Nato in Emilia Romagna nel 1983, il giovane artista fonde cultura urbana e linguaggio antico nelle sue sculture dall’aspetto insieme precario e saldo, realizzate con legno, metallo, plastilina, cemento e soprattutto gesso. Già numerose le sue personali in sedi italiane e straniere.
Mimmo Paladino
Beneventano, classe 1948, con un’iconografia e uno stile dal sapore arcaico è tra i principali esponenti della Transavanguardia, con risultati tesi insieme al figurativo e al concettuale. Tante le sue grandi mostre personali, tra le più recenti quella a Villa Rufolo a Ravello (SA) del 2013.
Claudio Parmiggiani
Nato in Emilia nel 1943, compie un’originalissima ricerca sulla classicità, i cui frammenti associati ad elementi fragili ed effimeri del presente raccontano del tragico scorrere del tempo, in immagini dense e sorprendenti. Da Bologna a Ginevra fino al Louvre, le sue mostre personali sono numerosissime.
Nicola Samorì
Classe 1977, romagnolo, pittore virtuoso dalle tinte fosche e dai gesti audaci, dipinge classicamente per poi lacerare la tela ed esporla come pelle scorticata. Alla Kunsthalle di Tübingen nel 2012 la sua prima personale museale; tra le più recenti, quella a Palazzo Chiericati a Vicenza (2014).
Aldo Tambellini
Italo-americano, del 1930 , è tra i pionieri dell’Intermedia Art, dell’arte multimediale, del cinema espanso; è tra i padri della videoarte con opere che fondono espressionismo astratto e arti elettroniche. Suoi lavori sono esposti in sedi come la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou di Parigi e il MoMA di New York.
Vincenzo Trione, il curatore
Il regista della mostra italiana alla Biennale sarà Vincenzo Trione, il quale, come in altri suoi progetti recenti, intende approfondire il rapporto del contemporaneo con l’antico, guardare al presente nel segno della memoria. Non a caso la sua scelta è caduta su artisti che, più o meno dichiaratamente, cercano, evidenziano, rappresentano segni, iconografie e sensazioni validi come nel presente così nel passato.
Codice Italia
Il Padiglione italiano del 2015 intende rintracciare e presentare le “traiettorie prevalenti” nel mondo dell'arte italiana. Proverà a decodificare il Codice Italia. Agli artisti sono state richieste “opere-simbolo, che abbiano quasi il valore di un manifesto di poetica”, che raccontino del percorso dell’arte italiana. Non sarà una collettiva ma “una mostra a tema” come indica anche la piantina del progetto d’allestimento che vedrà la creazione di 15 stanze, una per ogni artista. Tutte le stanze, il Padiglione Italia e la Biennale di Venezia apriranno al pubblico il prossimo 9 maggio.