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Pablo Picasso e la danza: un idillio nato a Malaga 135 anni fa

Il 25 ottobre 1881 è nato a Malaga Pablo Ruiz y Picasso, pittore e scenografo che più di tutti ha saputo legare indissolubilmente l’arte alla danza.
A cura di Massimiliano Craus
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Pablo Picasso, particolare del sipario di Parade
Pablo Picasso, particolare del sipario di Parade

Le vicende che hanno legato dal principio del secolo scorso la tavolozza di Pablo Picasso ai palcoscenici di danza sono intrecciate l'un l'altra come tasselli di un perfetto mosaico. Il giovane pittore spagnolo si trovò infatti nel posto giusto al momento giusto, potendosi permettere finanche lo sgarbo di rinnegare la Sagrada Familia a tutto vantaggio della vita parigina di quel tempo. Evidentemente quella tavolozza era davvero così preziosa da essere scelta per allestire le scene di un titolo a sorpresa per i "Ballets Russes", a dieci anni di distanza dalla loro anteprima de "La Chopiniana" del compositore omonimo e del coreografo Mikail Fokine nel 1907. La prima guerra mondiale fu dunque galeotta e colse Pablo Picasso mentre era in vacanza ad Avignone. Furono ovviamente anni difficili in quanto dovette separarsi dai suoi numerosissimi amici francesi, tutti mobilitati per lo scoppio del conflitto. Fu così che i vari componenti della "bande à Picasso" si separarono: se i pittori Georges Braque ed André Derain vennero entrambi arruolati sotto le armi, il poeta Guillaume Apollinaire partì volontariamente per il fronte, mentre Gertrude Stein e Daniel-Heinrich Kahnweiler, appena sorpresi dalla tragedia bellica, si rifugiarono rispettivamente in Inghilterra e in Italia. Pablo Picasso, essendo invece un cittadino spagnolo, rimase a Parigi e fu qui che conobbe il giovane Jean Cocteau che coinvolse l'artista di Malaga alla realizzazione di sipari, scene e costumi per "Parade", il balletto che stava realizzando per la famosa compagnia dei "Ballets Russes" di Sergeij Djagilev. Il 17 febbraio 1917 i due partirono alla volta di Roma, dove la compagnia stava dando le prove per il balletto e proprio nella capitale Picasso ebbe l'opportunità di conoscere i futuristi e di venire a contatto con l'arte rinascimentale e classica, così come fu anche a Napoli (dove si accostò all'arte pompeiana e alla tradizione iconografica della maschera di Pulcinella), Firenze e Milano. Nel frattempo si invaghì della ballerina dei "Ballets Russes" Olga Chochlova fino a sposarla ed a diventare padre nel febbraio del 1921. Ma quel 1917 e quella "Parade" resteranno per sempre nella storia dell'arte e della danza così a braccetto come poche altre volte in scena.

La danza di Picasso per i "Ballets Russes" di Sergeij Diaghilev

Pablo Picasso, bozzetto per la scena di Cuadro flamenco
Pablo Picasso, bozzetto per la scena di Cuadro flamenco

L'impresario russo Sergeij Diaghilev aveva deciso che nel primo Novecento si dovesse realizzare la sua idea dell'arte per l'arte, annoverando a sé ed alla sua compagnia di balletto i migliori artisti ed interpreti. Voleva realizzare la sintesi delle eccellenze in un solo gruppo di lavoro, denominato "Ballets Russes", per portare in giro per il vecchio continente la migliore danza con coreografi, compositori, ballerini, scenografi e costumisti di primissimo piano. E tra gli scenografi ed i costumisti scelse davvero i migliori nomi del primo Novecento quali Alexandre Benois, Léon Bakst e naturalmente Pablo Picasso. Abbiamo già scritto di Léon Bakst per cui oggi ci apprestiamo a scrivere del centotrentacinquesimo compleanno del pittore di Malaga, avviato alla danza diaghileviana con "Parade" e rimasto in sella ai "Ballets Russes" fino al 1927, due anni prima della morte di Sergeij Diaghilev e del conseguente scioglimento della compagnia.

Pablo Picasso, figurini di costumi per Pulcinella
Pablo Picasso, figurini di costumi per Pulcinella

Il balletto realistico "Parade" fu composto da Erik Satie e coreografato dal sommo Leonide Massine, sul libretto di Jean Cocteau, per un connubio che si ripeterà sulle scene per altre tre volte. La prima rappresentazione parigina del Theatre du Chatelet è ancora oggi considerata una degli allestimenti scenografici più discussi dell'arte cubista in ambito teatrale. Il secondo titolo, "Le Tricorne", fu stavolta composto nel 1919 dal connazionale Manuel de Falla e coreografato ancora da Leonide Massine sul libretto di Martinez Sierra, abile a riprendere il romanzo "Il cappello a tre punte" di Pedro Antonio de Alarcòn. La prima rappresentazione londinese del 1919 all'Alhambra Theatre vide in scena la meravigliosa Tamara Karsavina, ad ennesima dimostrazione del genio diaghileviano per la scena e dietro le quinte. Proprio come accadde per la "Pulcinella" dell'anno dopo, musicato dal compositore più importante del primo scorcio di secolo Igor Stravinskij, in una storica prima rappresentazione al Teatro dell'Opéra di Parigi. Nel 1924 con "Le train bleu" riscopriamo invece le musiche di Darius Milhaud e le coreografie di Bronislava Nijinska, sorella del più famoso ballerino e coreografo Vaslav Nijinskij. Qui Picasso lavorò ai soli fondali, lasciando i costumi a Coco Chanel e le scene a Henri Laurens. Fino a "Mercure" del 1927, dieci anni dopo il personalissimo debutto con Sergeij Diaghilev ed i suoi "Ballets Russes", e di nuovo al fianco del compositore Erik Satie e del coreografo tanto amato Leonide Massine nella sua ultima-prima rappresentazione al Theatre de la Cigale di Parigi. Ultimo viaggio della tavolozza di Picasso a servizio della migliore danza del primo Novecento, ovvero quando si lavorava ancora per l'arte nell'arte a braccetto con il colonnello di ferro dei "Ballets Russes" Sergeij Diaghilev.

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