Pablo Neruda, svelato il mistero della morte: “Non morì di cancro, fu avvelenato”
Una vecchia storia, presto trasformatasi in leggenda, sta tornando di nuovo di moda. Grazie alle ricerche di una squadra di scienziati di livello internazionale che riaccende i riflettori sul mistero della morte di Pablo Neruda. Il grande poeta cileno, premi Nobel della letteratura, morì il 23 settembre 1973, appena dodici giorni successivi al golpe di Augusto Pinochet, il dittatore di cui Neruda fu sempre un fermo oppositore. Sul certificato di morte, come fu sancito all'epoca della scomparsa, fu ascritta come causa principale della dipartita il tumore che affliggeva Neruda.
Eppure oggi, secondo gli esperti, probabilmente non fu il cancro a uccidere il poeta che ha ispirato "Il postino". Gli scienziati di Santiago del Cile, infatti, hanno dichiarato di aver identificato "una tossina che potrebbe aver causato la morte" di Neruda, scomparso in quei fatali giorni successivi alla presa del potere di Pinochet.
Ovviamente la vicinanza temporale tra i due eventi, oltre all'acerrima rivalità tra i due, apre più di qualche sospetto su chi possa essere stato ad avvelenare Pablo Neruda. La versione ufficiale che ad ucciderlo fu un tumore, infatti, è sempre stata osteggiata dai discendenti di Neruda, secondo qui il poeta sarebbe stato avvelenato dalla polizia segreta di Pinochet.
Nel 2013 il corpo di Neruda è stato riesumato al fine di accertare le reali cause della morte, anche se fino ad oggi era stata esclusa ogni possibile traccia di agenti chimici nelle ossa. Alle prime indagini con esito negativo, però, i familiari si erano opposti chiedendo altre indagini, che sono puntualmente arrivate. Le quali oggi ci rivelano un'altra verità, con le clamorose rivelazioni di oggi, secondo cui una tossina misteriosa sarebbe stata rintracciata nelle ossa del premio Nobel alla letteratura, causandone la morte.