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Ovidio alle Scuderie del Quirinale di Roma, il grande poeta tra “Amori, miti e altre storie”

“Ovidio. Amori miti e altre storie” si chiama l’evento, che si svolge dal 17 ottobre al 20 gennaio alle Scuderie del Quirinale di Roma che intende celebrare il bimillenario della morte di uno tra i principali esponenti della letteratura latina e della poesia elegiaca. La mostra a cura di Francesca Ghedini, riunisce oltre 200 opere tra cui documenti, dipinti, sculture e affreschi che raccontano la Roma della prima età imperiale.
A cura di Laura Ghiandoni
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Il poeta Publio Ovidio Nasone e la società della Roma della prima età imperiale sono il soggetto della nuova esposizione "Ovidio. Amori, miti e altre storie" che raccoglie documenti, dipinti, sculture e affreschi legati al poeta. L'evento, che si svolge dal 17 ottobre al 20 gennaio alle Scuderie del Quirinale di Roma celebra il bimillenario della morte di uno dei più amati autori della latinità, tra i principali esponenti della poesia elegiaca.

Il visitatore sarà accompagnato lungo il racconto della vita del poeta e dei temi al centro dei suoi scritti: l’amore, la seduzione, il rapporto con il potere e il mito attraverso un percorso tematico che affronta la vita e l’influenza della sua opera letteraria sia sulla sua epoca, che sull’Occidente, arrivando fino ai giorni nostri. All’interno delle sale espositive delle Scuderie si snoderanno diversi percorsi di visita tra opere, parole ed esperienze di laboratorio. La mostra, realizzata a cura di Francesca Ghedini, riunisce 0ltre 200 opere tra affreschi e sculture antiche, preziosissimi manoscritti medievali e dipinti di età moderna.

Morto in esilio a Tomi, sul Mar Nero, fra il 17 e il 18 d.C., Ovidio nacque da una famiglia benestante nel 43 a.C. a Sulmona, si dedicò alla carriera letteraria dopo aver intrapreso quella pubblica senza successi. Precocemente riuscì a conquistare grande fama con opere come gli Amores e l'Ars Amatoria. In particolare con l'ultima, si proponeva di insegnare agli uomini come conquistare le donne e alle donne come sedurre gli uomini, intendendo per "amore" esclusivamente quello sensuale. Scrisse anche indimenticabili tragedie come quella di Medea e in età più matura riconquistò il successo con le Metamorfosi e i Fasti. L'autore, la cui produzione è sterminata, tutt'oggi ci restituisce attraverso i versi d’amore, i miti o le storie degli dei, il mondo vivido e culturalmente dinamico della Roma del suo tempo.

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