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Outre la Danse di Luigi Bilancio: dal manicomio un folle grido d’allarme fotografico

Ad un anno dalla prima mostra di Outre la Danse all’ex Ospedale Psichiatrico di Napoli Leonardo Bianchi, il fotografo Luigi Bilancio traccia un excursus della ricaduta sull’opinione pubblica e sulla critica delle foto in bianco e nero ambientate proprio nell’ex manicomio partenopeo.
A cura di Massimiliano Craus
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Outre la Danse, ph. Luigi Bilancio
Outre la Danse, ph. Luigi Bilancio

E' passato poco più di un anno eppure non siamo così sicuri che il messaggio sottinteso del fotografo Luigi Bilancio abbia fatto breccia nei meandri del mondo della danza. All'epoca egli stesso apriva le porte dell'ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi ai tanti visitatori accorsi per la curiosità, soprattutto per invitarli a rileggere insieme a lui le faccende tersicoree a tinte bianche e nere, spostando il baricentro mediatico dalla fotografia di danza fine a se stessa al messaggio insito in ogni scatto.

Mi occupo di danza da molti anni eppure sento ogni giorno sempre più forte il senso di abbandono in cui versa la danza, con gli addetti ai lavori sempre più soli e mai capaci di catalizzare le attenzioni del mondo esterno. Mi sembra tanto che la danza viva per se stessa, senza emozioni né valorizzazione e promozione delle tante sfaccettature artistiche e culturali. L'idea del manicomio del resto è quanto mai pertinente. Ho voluto ricordare un posto ormai abbandonato, il Leonardo Bianchi appunto, proprio come ospitava ogni giorno donne ed uomini abbandonati a loro volta dai propri cari e dalla società. Un luogo di abbandono che rievoca perfettamente lo stesso stato di abbandono della danza, lasciata sola alla mercé del dimenticatoio e dell'approssimazione. Anche per queste ragioni il mio progetto pluriennale ha trovato il beneplacito della dirigente del Polo Archivistico Sanitario dott.ssa Anna Sicolo e del direttore generale dell'ASL Napoli Centro dott. Ernesto Esposito che mi hanno incoraggiato a spingermi fin dentro l'anima del manicomio, quasi associando la follia protagonista di queste quattro mura a quella quotidiana della vita di ogni danzatore.

L'ex Ospedale Psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli protagonista di una mostra fotografica di danza

Outre la Danse, ph. Luigi Bilancio
Outre la Danse, ph. Luigi Bilancio

Il fotografo napoletano Luigi Bilancio ha realizzato un progetto pluriennale di fotografia dell'anima coreutica sui generis, partendo dal presupposto folle ed idealista degli appassionati per ricercarne la natura più intrinseca nel maggior ricovero dei folli veri del manicomio Leonardo Bianchi di Napoli. Un viaggio fotografico al momento di sola andata, sia per l'ammessa incompiutezza del progetto, sia per le risposte ancora vaghe ricevute da quel mondo della danza intercettato un annetto fa.

Incompiutezza dell'opera dettata dall'impossibilità di visitare per intero l'immenso manicomio, soprattutto per ragioni di sicurezza. Del resto molte fotografie, seppur in bianco e nero, denotano un evidente stato di degrado in cui versa l'ex ospedale psichiatrico, proprio come Tersicore che barcolla tra l'indifferenza e la noncuranza degli addetti ai lavori. Eppure mia moglie (la danzatrice ed insegnante di danza classica Gigia Esposito, ndr) mi ha coinvolto per anni in una vita di passione e sacrifici, ben diversi dall'apatia e dall'improvvisazione dominante di questi ultimi anni.

E proprio dal rifiuto di questo status quo è scaturita la denuncia in bianco e nero di Luigi Bilancio, sottintesa ma drammatica, silente eppure così fragorosa da essere strappata via con convinzione dagli organizzatori dell'EXPO del 2015 ed esposta in bella mostra. Eh sì, in un'Esposizione Universale dedicata all'alimentazione non poteva di certo mancare all'appuntamento la danza, spesso accusata di manipolare le coscienze alimentari delle più o meno giovanissime interpreti. Ed all'EXPO abbiamo trovato una foto su tutte griffata da Luigi Bilancio, con una bilancia e la danzatrice Rosaria Iovine incatenata allo stereotipo della dieta a tutti i costi.

Luigi Bilancio in punta di piedi tra la fotografia di danza e la follia in foto

Outre la Danse, ph. Luigi Bilancio
Outre la Danse, ph. Luigi Bilancio

Con Outre la Danse si è scritto probabilmente una nuova pagina della fotografia di danza, scostandoci parecchio dal canovaccio consueto dei patinati album di appassionati e critici. Qui la danza non è più la bella intangibile protagonista assoluta, impreziosita dai sinuosi corpi di ballerine e sempre più muscolosi ed aitanti interpreti della Tersicore moderna. Qui siamo in presenza di una danzatrice spettinata, disorientata e fisicamente partecipe del degrado di un posto abbandonato, con strumenti ed accessori che striderebbero drammaticamente con le belle pose di danza. Qui la danzatrice Rosaria Iovine è tra libri impolverati e lettini sgangherati, calcinacci pericolanti ed infissi divelti, erbacce e pozzanghere, scritte sui muri di un inequivocabile color rosso sangue. Il costumista Leandro Fabbri non ha dovuto far altro che catapultarsi nel mondo allucinante ed allucinato del Leonardo Bianchi, calando Rosaria Iovine a picco nel degrado mentale e fisico più desolante possibile. Un lavoro d'equipe che non sarà possibile continuare per via delle alluvioni che si sono abbattute su Napoli nell'inverno scorso e che hanno reso ancor più pericolante la maggior parte dell'area ospedaliera. Nella speranza che non sia l'ennesimo presagio sui mala tempora della danza di questi anni.

Outre la Danse, ph. Luigi Bilancio
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