Oltre 1000 tesori da scoprire con la primavera del Fai: “La più grande festa culturale italiana”
Sono oltre mille i luoghi aperti al pubblico per la ventiseiesima edizione delle Giornate Fai di primavera, al via il 24 e 25 marzo in tutta Italia con oltre 50 mila volontari a far da ciceroni e la campagna di raccolta fondi "Insieme cambiamo l'Italia". Mille tesori da scoprire con la primavera del Fai. In tutto, 400 località coinvolte in 20 regioni, con 250 luoghi di culto, 79 palazzi e ville, 32 castelli e 2 forti, 55 piccoli musei e biblioteche, 41 borghi in festa e ancora 24 parchi, 15 siti archeologici, 13 teatri, 4 zone militari e 30 accademie, 9 tra ferrovie, ex ospedali psichiatrici e isolette.
Dallo studio di Cavour nel Palazzo della prefettura di Torino a Casa Bortoli a Venezia, che i padroni di casa hanno lasciato in eredità al Fai e dove gli iscritti al Fondo potranno ora prendere un cioccolato caldo in salotto ammirando dalle vetrate il Canal Grande. Il Parco delle colonie bergamasche a Celle Ligure (SV), terribile transito per i deportati delle SS, o l'affresco della Crocifissione del Quattrocento venuto fuori dalla parete di un anziano signore di Scarlino (GR).
Il Palazzo della Marina a Roma
Nella Capitale moltissimi gli appuntamenti: il Palazzo della Marina a Roma, dove ogni dettaglio, dalle maniglie a forma di cavalluccio alle incisioni a veliero, racconta la vittoria italiana sul mare della Grande Guerra. Ma anche la visita a Palazzo Giustiani dove De Nicola firmò la Costituzione repubblicana.
Il Salone Margherita a Napoli
Tra i diversi appuntamenti nel capoluogo campano, invece, svetta quello al Salone Margherita, teatro della Bella Epoque d'inizio Novecento, insospettabilmente proprio sotto Galleria Umberto I.
La suite prediletta da Hemingway a Milano
A Milano, invece, sarà possibile per i visitatori entrare allo Stadio Meazza, per la gioia dei tifosi con visita ai blindatissimi spogliatoi di Inter e Milan. Oppure farsi un giro alla Tipografia Ciampi di Rozzano (Mi), l'ultima in Italia a fare ancora la "stampa al bacio" con il monotype, o al Grand Hotel des Iles Borromees a Stresa, con la suite 106 che fu rifugio prediletto di Hemingway. Oppure nelle stanze ‘segrete' della politica, come l'Arcivescovado a Milano, dove Mussolini incontrò i partigiani.