“Ogni maledetto lunedì… su due”: Zerocalcare al Comicon 2013
Se sei alla soglia dei trenta e le hai tentate molte, non tutte, ma sufficienti da farti chiedere: perché io no? è indubbio che il tuo momento peggiore sia il lunedì mattina, quando sei tormentato dalle abitudini che non hai e che dovresti avere, insomma, quando dovresti essere al lavoro e invece una nuova settimana è iniziata, senza che per te faccia la differenza. Ogni maledetto lunedì, verrebbe da dire, tanto per parafrasare un film. È proprio grazie alla sensibilità con cui intercetta lo spirito di un tempo che Michele Rech, in arte Zerocalcare, riesce ogni lunedì su due a pubblicare sul suo blog a fumetti una nuova storia, un episodio autoconclusivo di quelle vicende in cui si intrecciano realtà e fantasia ma che somigliano a quelle di ognuno di noi. E ogni volta è un successo, migliaia e migliaia di visualizzazioni e condivisioni, che dalla rete si sono concretizzate nelle più tangibili vendite sorprendenti dei suoi album editi da Bao Publishing (la stessa che nel suo catalogo vanta Frank Miller, Jack Kirby, Alan Moore).
Il primo libro, “La profezia dell’armadillo” del 2011, ha raggiunto in pochissimo tempo cinque edizioni, in bianco e nero ed una a colori, successo rapidamente replicato con il secondo volume, “Un polpo alla gola”, per un totale di 30mila copie ognuno e per entrambi una presenza costante nella classifica dei libri più venduti su Amazon. Cifre da capogiro per l’eterna nicchia del fumetto italiano, che con Zerocalcare sembra conoscere una nuova vita, nata sul web. Come ci spiega l’autore in un incontro col pubblico durante la seconda giornata del Comicon 2013, per sconfiggere la diffidenza iniziale degli editori cartacei, la soluzione del blog a fumetti è tanto presente in Francia quanto semisconosciuta in Italia. È proprio in un luogo virtuale del genere dove invece si ritrova un’utenza giovane e appassionata che, sicuramente, soffriva della mancanza di una nuova voce narrante a fumetti nel nostro paese.
«Sono stato fortunato, il mio lavoro è stato sostenuto da Makkox, che mi ha segnalato al suo pubblico già vasto» spiega Michele,
che deve tanto al suo mentore, apprezzato autore di strip di satira politica. «Qualcuno ha descritto il mio lavoro come un elogio del disimpegno, vedendo nel mio personaggio un bamboccione. Sicuramente la leggerezza fa parte delle mie storie, ma ho sempre ben presente quella sensazione di smarrimento che ho avuto quando l’anno scorso ho perso il lavoro, con tutte le riviste per le quali scrivevo che hanno dovuto chiudere».
Si racconta così Michele, come un qualsiasi ragazzo cresciuto tra gli ’80 e i ‘90, che infarcisce le sue storie con personaggi e citazioni cult dell’immaginario collettivo di una generazione. Una delle sue tavole più famose riguarda “i vecchi che usano il pc”, con relativo tentativo di non perdere la pazienza da parte di un figlio verso una madre, regolarmente rappresentata come una chioccia (“Lady Cocca”), uno dei tanti corrispettivi animali con cui Rech caratterizza i suoi personaggi. Tra associazioni mentali rapide, vicende quotidiane di un trentenne romano-tipo, che non riesce ad ottenere un risultato dopo i suoi numerosi sforzi ma, rigorosamente, per caso, in Zerocalcare si sono rispecchiati tanti lettori.
Ma come spesso accade in Italia, dove viene perdonato tutto tranne il successo, il suo lavoro non è stato esente da polemiche: «Nelle 50 tavole inedite del nuovo libro ho sentito la necessità di rispondere ad alcune critiche, anche perché io rosico (il Rosicometro è ricorrente sul suo blog). Qualcuno mi accusa di ripetere sempre uno stesso format perché ormai va bene, tanto qualsiasi cosa pubblico viene seguito. Certo, questo è un rischio, ma io sono combattuto ogni giorno, perché mi domando se sto procedendo sulla strada giusta, se sto facendo le cose per bene». L’autore apprezzerebbe una citazione da Spiderman, “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Ma la creazione artistica non può e non deve tentare di stare al passo con la Rete, con la sua sovrabbondanza, con la sua produzione a tutti i costi. Zerocalcare questo lo sa bene e procede giorno per giorno, senza domandarsi troppo dove lo porterà questo successo, ma restando sempre sul filo di una tensione che è evidente in ogni suo gesto. Un’ansia di non sprecare una magnifica occasione, di non deludere i tanti fan in coda per attendere una sua vignetta, così come quelli che lo aspettano in rete, ogni maledetto lunedì su due.