“Ogni classe diventa una piccola orchestra”, il progetto scolastico stroncato dalla crisi
Il progetto «In classe si può», dell’Istituto comprensivo Regio Parco di Torino, sta per essere ingoiato dalla crisi. La preziosa iniziativa prevede che ogni classe possa divenire una piccola orchestra. L'educazione musicale è in queste scuole uno dei capisaldi per lo sviluppo di valori positivi da perseguire quali condivisione, umanità e integrazione. Ma a causa delle difficoltà economiche il progetto rischia di scomparire, nonostante la richiesta di partecipazione si sia estesa a ben 370 bambini di molte classi. Il problema è che non tutte le famiglie possono contribuire al progetto e gli insegnanti di musica devono essere retribuiti.
I genitori non ce la fanno a dare anche piccolissimi contributi per sostenere la continuità dell'iniziativa
La preside, Concetta Mascali, nonostante si mostri orgogliosa di quanto realizzato sin'ora, non riesce a nutrire molte speranze nella continuità del progetto "In classe si può" e ne motiva le ragioni:
Purtroppo la scuola non ha risorse per intervenire. Speravo in qualche bando a cui abbiamo partecipato, invece niente. Mi spiace tanto, se il progetto finirà, soprattutto per la scuola di via Fiochetto che abbiamo caratterizzato con varie iniziative artistiche.
La musica, un prezioso strumento di integrazione fra bambini di culture diverse
Mentre la maestra Elena Diana, violoncellista, racconta come i bambini siano diventati davvero bravi e che ci sia molta soddisfazione condivisa nel veder raggiungere ottimi risultati. Inoltre sottolinea come nell'era dell'immigrazione la musica sia lo strumento ideale per creare integrazione fra i bambini di diversa cultura e provenienza:
Questi bambini hanno iniziato da pochi mesi a suonare e riescono a farlo davvero. Gli altri anni in prima davamo loro strumenti di cartone, questa volta abbiamo dato violini e violoncelli veri perché non sappiamo quanto tempo avranno a disposizione per fare questa esperienza. Questo sarebbe un progetto da diffondere ovunque oggi in Italia, con l’immigrazione che cresce. Questi bambini nelle ore di musica si comprendono, parlano tutti la stessa lingua. Poi, perché qui si scopre che si può fare qualcosa tutti insieme solo rispettandosi. E anche questo è prezioso, di questi tempi.