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Oggi la Cenerentola di Sergei Prokofiev e Rostislav Zakharov compie 70 anni: auguri!

Settanta anni fa Sergei Prokofiev componeva le musiche di una delle versioni più prestigiose di Cenerentola al Teatro Bolshoi di Mosca, con le coreografie di Rostislav Zakharov ed i protagonisti Olga Lepesinskaja e Michail Gabovic.
A cura di Massimiliano Craus
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Il libretto di Cenerentola non necessita di essere raccontato ma certamente è uno dei testi più riletti in chiave coreografica della letteratura di balletto. Ma oggi è la Cenerentola di Sergei Prokofiev a compiere gli anni, festeggiando la veneranda età di settant'anni ben portati e, soprattutto, parecchio rappresentati in giro per il mondo nei suoi tre atti e sette scene. Eh sì, perché la Cenerentola di Sergei Prokofiev è uno dei pochi titoli del repertorio che viene associato al compositore, e non al coreografo, a dimostrazione della meravigliosa valenza del suo spartito. Per queste ragioni la prima rappresentazione del 21 novembre 1945 verrà ricordata per la funzionalità della musica alla coreografia di Rostislav Zakharov, in una Cenerentola che poi ha dato il là alle danze di un'innumerevole serie di successive manipolazioni più o meno riuscite del testo e delle coreografie, fermo restando l'immortale spartito di Sergei Prokofiev. A cominciare dalla versione del Teatro Kirov di San Pietroburgo del 1946 con le coreografie di Konstantin Sergeev, e protagonista in scena la stella di quegli anni Natalja Dudinskaja, apripista di una delle migliori coreografie mai realizzate sulla fiaba di Charles Perrault nel 1948 di Frederick Ashton al Covent Garden di Londra. Quel 23 dicembre il Sadler's Wells Ballet portò in scena un'incredibile Cenerentola, nonostante l'infortunio accorso alla star Margot Fonteyn, con il pas de deux di Moira Shearer e Michael Somes, coadiuvati dalla brillante coppia di sorellastre en travesti Robert Helpmann ed il coreografo stesso Frederick Ashton. Questo cast, con il ritorno sul palco di Margot Fonteyn, sbaragliò il Teatro Comunale di Firenze nel 1949 per il Maggio Musicale Fiorentino, lontanissimo antipasto di un'altra Cenerentola fiorentina del 1991 coreografata da Evgeny Polyakov, con la straordinaria partecipazione di Alessandra Ferri in coppia con Umberto De Luca, in questo caso attorniata dalla matrigna Alexander Mindthz e dalla sorellastra Antonio Colandrea in punte, due personaggi ancora una volta en travesti, per arricchire oltremodo il libretto già parecchio manipolato di Charles Perrault.

Diamo un'occhiata alle altre versioni di Cenerentola, da ieri a domani…

Margaret Ilmann e Corona Paone, ph. Alessio Buccafusca
Margaret Ilmann e Corona Paone, ph. Alessio Buccafusca

Negli anni Cinquanta altre due meravigliose Cenerentola presero il nome e cognome di Violette Verdy e Carla Fracci, nelle coreografie di Alfred Rodrigues, indimenticate interpreti della fiaba e dell'intero repertorio di balletto. Almeno fino agli anni Settanta quando si susseguirono i celebri interventi coreografici in supporto della povera Cenerentola di Sergei Prokofiev. A cominciare da Loris Gai al Teatro Regio di Torino per Carla Fracci e Paolo Bortoluzzi che, successivamente, ha pensato ed interpretato una propria Cinderella per il Teatro Alla Scala di Milano con lo schiudersi di un libro per la parata dei personaggi in scena. Ennesima rilettura ad hoc del libretto originario di Nikolaj Volkov e Sergei Prokofiev, appendice culturale della prima rappresentazione di Sergei Prokofiev e Rostislav Zakharov appunto. Proprio un turbinio di varianti, dunque, che in sequenza ha cambiato il volto all'ignara Cenerentola come nella versione bis di Loris Gai, con la regia di Beppe Menegatti, ancora per l'acclamato italianissimo pas de deux di Carla Fracci e Paolo Bortoluzzi. Fino a chiudere quei meravigliosi anni Settanta al Teatro Massimo di Palermo, ancora con la Cinderella di Paolo Bortoluzzi, nelle rappresentazioni della straordinaria triade di primedonne quali Oriella Dorella, Anna Razzi e Luciana Savignano, ennesimi volti noti del balletto prestati alla fiaba di Charles Perrault. Volti noti come quelli di Elisabetta Terabust,  nell'altra versione di Zarko Prebil per il Teatro dell'Opera di Roma, giusto qualche anno prima della satirica Cendrillon di Rudolf Nureyev del 1986 per il Teatro dell'Opera di Parigi. Qui lo stesso interprete e coreografo tartaro era un produttore cinematografico della Hollywood degli anni Trenta in una vera e propria arbitraria riabilitazione del titolo, della fiaba e del libretto originario. Tutto a proprio piacimento, come nelle corde dell'immenso Rudolf Nureyev. Così come nelle corde di Maguy Marin ed Evgeny Poliakov. La prima è partita nel 1985 dalla fiaba di Charles Perrault per dissacrarla in una visione molto più amara e rassegnata delle versioni di cui sopra, aggiungendo allo spartito di Sergei Prokofiev rumori e pianti di neonati curati dal compositore ungherese Jean Schwarz. La sorellastra del 1991, Antonio Colandrea, ci snocciola invece il segreto della più brillante rivisitazione dell'erede di Rudolf Nureyev, quel Evgeny Polyakov scomparso quasi vent'anni fa.

Il coreografo russo conduce Cenerentola negli anni Cinquanta, precisamente nelle vesti ingombranti di Marilyn Monroe. Abbiamo già detto dei ruoli en travesti, veri protagonisti in una scenografia che riproduceva un immenso orologio di plexiglass che scandiva il tempo della fiaba, del balletto e della vita stessa di ognuno dei fortunati spettatori. Il maestro e coreografo Evgeny Polyakov era geniale e per questo ha potuto cambiare radicalmente il registro coreografico di una serie di generazioni italiane, anche con la sua incredibile ed irriverente Cenerentola di quel dicembre del 1991 al Teatro Verdi di Firenze.

Antonio Colandrea, ph. Luca Logi
Antonio Colandrea, ph. Luca Logi

Nel 1992 John Neumeier ha catapultato la malcapitata Cinderella (Story) tra le due Guerre Mondiali per l'Hamburg Ballet, sulla falsariga della versione londinese del 1997 di Matthew Bourne in piena seconda Guerra Mondiale. Fino all'avveniristica rappresentazione del 2006 di Yuri Possokhov, addirittura al Teatro Marinsky di San Pietroburgo, con il libretto raccontato da un cantastorie tra varie galassie, arance drogate, magici poteri e la bellissima Svetlana Zakharova. In attesa della prossima chiamata al proscenio della Cinderella di Mauro Bigonzetti per il Teatro Alla Scala di Milano, con le etoile Roberto Bolle e Polina Semionova, in scena dal 19 dicembre 2015 per raccontare una nuova fiaba della fiaba di Cenerentola. Ai posteri l'ardua sentenza, con l'opportunità di spulciare qui con noi le prime indiscrezioni sull'appuntamento scaligero con le rassicuranti musiche del festeggiato Sergei Prokofiev.

Svetlana Zakharova nella versione di Yuri Possokhov
Svetlana Zakharova nella versione di Yuri Possokhov
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