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Oggi Glen Tetley avrebbe 90 anni: è stato il coreografo dei due mondi

Il 3 febbraio 1926 è nato a Cleveland il danzatore e coreografo Glen Tetley, protagonista in scena e dietro le quinte delle maggiori compagnie di balletto statunitensi ed europee. E’ poi morto a Palm Beach nel 2007 lasciando l’immensa eredità di un’ottantina di balletti in giro per il mondo.
A cura di Massimiliano Craus
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The Rite of Spring, ph. Dee Conway
The Rite of Spring, ph. Dee Conway

Oggi avremmo fatto gli auguri a Glen Tetley, danzatore e coreografo statunitense di grande versatilità riconosciuta nel repertorio delle maggiori compagini di ogni dove. Avviato alla danza relativamente tardi, Glen Tetley si è saputo prontamente ritagliare lo spazio giusto nella coreografia, concependo una nuova miscellanea di tecniche e stili di danza con successo di critica e pubblico. La sua significativa attività di danzatore gli ha concesso di porre le basi del proprio bagaglio artistico, attingendo al repertorio americano degli ensemble di Martha Graham, Doris Humphrey e José Limon, ancor prima di attraversare l'Atlantico sulla sponda del Nederland Dans Theater. Fondatore e colonna portante a Chicago del Joffrey Ballet e ballerino solista dell'American Ballet Theatre, Glen Tetley proprio in Olanda ha fatto il proprio primo salto di qualità, divenendo ben presto condirettore della compagine di Hans Van Manen avviandosi ad una prolifica carriera di coreografo e direttore. A cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, Glen Tetley ha scritto una ventina dei propri masterpiece, lavorando senza soluzione di continuità tra il Balletto di Stoccarda ed il National Ballet of Canada, dal Royal Danish Ballet al Royal Swedish Ballet, dal National Ballet of Norway, al Teatro dell'Opéra di Parigi senza dimenticare, il London Festival Ballet, il Royal Ballet, il Ballet Rambert e finanche l'Australian Ballet. Tra le tante opere rappresentate nei cinque continenti è paradossalmente la prima ad essere riconosciuta quale il capolavoro di Glen Tetley, ovvero quel Pierrot Lunaire del 1962 sulle musiche di Arnold Schoenberg.

Pierrot Lunaire, il capolavoro del 1962 di Glen Tetley amato da Rudolf Nureyev

Pierrot Lunaire, ph. Andrew Ross
Pierrot Lunaire, ph. Andrew Ross

Pierrot Lunaire è una composizione musicale di Arnold Schoenberg (op. 21) per voce femminile recitante (Sprechgesang), pianoforte, flauto (alternato con l'ottavino), clarinetto in la (alternato con il clarinetto basso in si bemolle), violino (alternato con la viola) e violoncello. Scritta su commissione nel 1912 ed eseguita per la prima volta a Berlino il 16 ottobre del 1912, è forse l'opera più famosa di Arnold Schoenberg ed è considerata una sorta di manifesto dell'espressionismo musicale, che propone in musica le stesse tematiche di quello figurativo. Da queste solide fondamenta artistiche, Glen Tetley ha ripensato coreograficamente un titolo già noto al colto pubblico musicale, tentando con successo una simile operazione culturale nell'ambito della danza. Il protagonista, il poeta virtuoso Pierrot, eroe malinconico e triste, si destreggia poeticamente esprimendo se stesso e il suo ambiguo carattere. L'immagine romantica è deformata in smorfie e proiettata in immagini ora grottesche ora allucinate: canta alla luna che lo ispira, vive l'angoscia più profonda, si immagina assassino, ed infine dopo tormenti e attimi di puro cinismo, torna alla sua patria invocando nell'ultimo brano l'antico profumo dei tempi delle fiabe. Per queste ragioni così intime, e per salvaguardarne l'amara ingenuità tipica del libretto, Glen Tetley ha sofferto per cinque anni prima di concedere il suo titolo al carisma di Rudolf Nureyev, desideroso di portare in scena il Pierrot Lunaire del coreografo di Cleveland. Una volta ricevuti i diritti, il tartaro volante non ha mai deluso le aspettative, assegnando a Pierrot il giusto peso senza schiacciarlo con il proprio senso artistico e la propria ingombrante personalità. Da lì il Pierrot Lunaire ha continuato a brillare di luce propria a tutti i Rudolf Nureyev and Friends rappresentati in giro per il mondo.

Voluntaries, ph. Bill Cooper
Voluntaries, ph. Bill Cooper
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