BETLEMME (CISGIORDANIA) – Eccolo, che torna, con la sua esplosiva semplicità, con la sua arte asettica e provocatoria, essenziale, e forte come un pugno nello stomaco. Banksy, uno dei più grandi artisti contemporanei torna a parlare di sé, pubblicando su Instagram la sua ultima opera, un presepe di guerra, dal titolo "La cicatrice di Betlemme". La scena è quella classica della Natività, Giuseppe, Maria, un Gesù bambino già nato e il bue e l'asinello inginocchiati, come da tradizione. Quello che rompe lo scenario è la scenografia: il presepe infatti è ai piedi del muro, costruito da Israele in Cisgiordania. Nel mezzo, un buco, un colpo di mortaio, a forma la stella di Betlemme che secondo il racconto del Vangelo secondo Matteo (2,1-12.16), guidò i Magi a fare visita a Gesù appena nato. Attorno, sul muro, sbiadite scritte inneggianti a pace e amore. L’opera è stata installata all'ingresso del Walled-Off Hotel, l’albergo voluto da Bansky a Betlemme, quello con "la peggior vista del mondo" che dà sul Muro che separa la città palestinese dai territori di Gerusalemme Est.
Artista e attivista, Banksy torna a usa la simbologia cristiana per raccontare e ricordare al mondo il conflitto tra israeliani e palestinesi. «Una cicatrice della vergogna – ha detto il direttore del Walled-Off Hotel, Wissam Salsaa – . Una cicatrice che dovrebbe suscitare vergogna in tutti quelli che sostengono il muro e l'occupazione della Territori Palestinesi da parte di Israele. È un modo formidabile e diverso di parlare di Betlemme, per spingere la gente a riflettere di più sul modo in cui viviamo qui".
Una decina di giorni fa, il protagonista di un'altra opera "natalizia" che ha presto fatto il giro del mondo è stato Ryan, un senzatetto che dorme abitualmente su una panchina di Birmingham. Nel murales che ha dipinto affianco a questa panchina, trasformandola in una magica slitta di Babbo Natale, alcune renne, lanciando un messaggio di solidarietà e giustizia.