Nicola Lagioia sulla censura Rai ad Antonio Scurati: “Invito gli intellettuali a farsi sentire”
Il caso Scurati-Rai sta tenendo banco non solo per chi si occupa di tv, ma anche per chi si occupa di Cultura tout-court. Questa mattina la conduttrice di Che sarà, Serena Bortone, ha accusato la Rai di aver cancellato un intervento già previsto dell'autore di M., un monologo sul 25 aprile per cui era stato già firmato un contratto, stralciato dalla tv pubblica senza che la conduttrice ne fosse stata messa al corrente. Bortone, infatti, lo ha saputo per caso, come racconta in un post su Instagram: "Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili" ha detto la conduttrice.
Mentre per adesso Antonio Scurati non ha ancora preso parola, sui social cominciano a farlo alcuni scrittori e intellettuali. Nicola Lagioia, scrittore e ex Direttore del Salone del Libro di Torino, ha lanciato un appello ai colleghi, ma prima fa i complimenti alla conduttrice: "Bortone è molto coraggiosa a scrivere questo post, tutta la Rai dovrebbe ringraziarla. Se (come sembra) si trattasse di una censura, per di più sul 25 aprile, sarebbe una cosa molto grave". La Rai nega che si tratti di censura, ma il direttore dell'Approfondimento Rai, Paolo Corsini parla di problemi "di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti". Una dichiarazione che contrasta con il contratto già firmato, come scritto da Bortone.
Lagioia, comunque lancia un appello ai colleghi: "Invito le scrittrici e gli scrittori, le intellettuali e gli intellettuali di questo paese, le lavoratrici e i lavoratori del mondo editoriale a farsi sentire. Soprattutto quelle e quelli che, rispetto a questo governo, pur ritenendolo per certi versi un governo pericoloso, hanno preferito nell'ultimo anno e mezzo parlare poco o non parlare affatto. Per (comprensibile) quieto vivere, per (a volte legittima) paura, per non sentirsi usurati, per stanchezza, per non sporcarsi le mani (mentre tutto intorno si fa sporco). Le scrittrici, gli scrittori. Le cittadine, i cittadini. Anche io, che non sono un attivista, vorrei scrivere solo post su Georg Trakl, Emily Dickinson e Amelia Rosselli, ma quando il contesto si fa così meschino da suggerirti per quieto vivere di tacere, è proprio allora che bisogna parlare. Solidarietà ad Antonio Scurati".
Tra coloro che hanno deciso di prendere parola, per esempio, c'è anche la scrittrice Viola Ardone, autrice di libri come "Grande meraviglia", "Oliva Denaro" e "Il treno dei bambini" che su X ha prima voluto spezzare una lancia a favore di Serena Bortone e poi mostrare la propria vicinanza anche a Scurati: "Sono stata ospite di @serenabortone3 che è una donna libera e una grande professionista. Solidarietà a lei e a Antonio Scurati per questo inquietante episodio di censura sul quale in tanti chiediamo che si faccia chiarezza al più presto"