Nerone e le Imperatrici: agli scavi di Oplontis va in scena il fantasma di Poppea
La straordinaria Villa di Poppea si apre allo spettacolo per le serate dedicate al festival Campania by night, che introducono all'interno della dimora archeologica uno momento di coinvolgente teatralità atto a far rivivere la storia della seconda moglie di Nerone: Poppea Sabina. L'opera intitolata Nerone e le Imperatrici si abbina ad una visita della residenza archeologica che avrà luogo nei giorni del 5, 6 e 12, 13 ottobre. Durante queste serate il fantasma di Poppea si aggira dialogando tra le mura della dimora nella quale viveva. Un solo pensiero l'affligge, un pensiero dichiarato è l'incipit dello spettacolo scritto e diretto da Rosario Sparno:
Intendo parlare di Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico. Nerone. Semplicemente. Non intendo l’assassino. L’ incendiario. Non intendo il politico. Intendo l’uomo Nerone. L’uomo che ama. Come un bambino. L’uomo che si incollerisce. Per un niente.
Lo spettacolo porterà i visitatori, grazie agli archeologi della cooperativa Metaia che faranno da guide, alla scoperta di uno dei siti più affascinanti dell'area archeologica vesuviana facendone rivivere la storia datata migliaia di anni fa. La villa situata nel parco Archeologico di Pompei, inserita tra i beni UNESCO, è una grandiosa costruzione residenziale della metà del I secolo a.C., ampliata in età imperiale e attribuita a Poppea Sabina, seconda moglie dell'imperatore Nerone. Il percorso si apre con una breve introduzione al sito e alla sua storia, per poi svilupparsi all'interno della Villa con gli attori che si muoveranno seguiti dal pubblico nelle antiche stanze e nei giardini, fino alla suggestiva piscina.
Il progetto Campania by night intende inoltre restituire al pubblico le meraviglie del teatro antico coniugandole con il patrimonio archeologico campano. Il progetto, finanziato dalla Regione Campania e curato dalla SCABEC in collaborazione con il Parco archeologico di Pompei e il Comune di Torre Annunziata, è una produzione de La Casa del Contemporaneo/Le nuvole.