video suggerito
video suggerito

Nasce il primo museo italiano della pubblicità: si comincia con la Belle Époque

Il Museo Salce di Treviso è il primo museo italiano a raccontare, attraverso la grafica pubblicitaria, oltre un secolo di cultura europea. La prima mostra è dedicata agli anni sfavillanti della Belle Époque.
A cura di Federica D'Alfonso
118 CONDIVISIONI
Manifesto pubblicitario risalente al 1896
Manifesto pubblicitario risalente al 1896

Nasce a Treviso il primo museo italiano dedicato interamente alla pubblicità. L'importante collezione vanta più di 20 mila pezzi che documentano l'evoluzione della società e dei costumi dall'Ottocento agli anni Sessanta del Novecento: si tratta della prima esperienza museale dedicata al mondo della grafica pubblicitaria in Italia, e il programma di mostre ed iniziative è già molto ricco. Il primo appuntamento è con la Belle Epoque.

Dalla collezione privata al Museo Salce

Il progetto nasce dalla imponente collezione privata di Nando Salce: oltre 25 mila opere grafiche che vanno dall'Ottocento al 1960 raccolte dal famoso collezionista a partire dal 1895 insieme alla moglie Regina Gregorj. La grafica pubblicitaria in tutte le sue forme, dai cartelloni alle locandine alle latte serigrafate, costituiscono una fondamentale testimonianza dell'evoluzione della società, dei gusti e dei costumi europei: il nascente Museo Salce di Treviso diventa un punto di riferimento fondamentale in questo senso, vantando la più vasta collezione di pezzi d'epoca d'Europa dopo il Museé des arts décoratives di Parigi.

La collezione è stata divisa fra gli spazi del complesso della Chiesa di San Geatano, destinato alle mostre, e quelli del Complesso di Santa Margherita, usato invece per la conservazione e la valorizzazione delle opere: a causa dell'enorme vastità della collezione e della delicatezza di alcuni dei pezzi più antichi, infatti, le opere verranno esposte a rotazione, con mostre tematiche che di volta in volta metteranno in luce un aspetto particolare del mondo della grafica pubblicitaria.

Fino al 2018 sono già previsti tre appuntamenti: il primo, inaugurato il 27 maggio e aperto fino al prossimo 24 settembre, si concentra sul fascinoso mondo della Belle Époque. Insieme alle altre due mostre in programma, una dedicata al mondo della grafica pubblicitaria fra le due guerre dal 14 luglio e l'altra “Dal secondo dopoguerra al 1962” a partire dal 27 ottobre, esporranno un totale di circa 300 opere appartenenti alla vastissima collezione di Nando Salce.

Luci e persuasioni della Belle Époque

Leonetto Cappiello, manifesto pubblicitario per la rivista "Le Frou-Frou" (1899)
Leonetto Cappiello, manifesto pubblicitario per la rivista "Le Frou-Frou" (1899)

L'appuntamento inaugurale con questo nuovissimo museo è dedicato alla Belle Époque e alle sue “illustri persuasioni”: alle Esposizioni universali, al mondo dei caffè e delle nascenti metropoli europee. La cartellonistica di questo periodo è caratterizzata da movimento, colore e slogan gioiosi: nel percorso espositivo spiccano le ballerine di Can-Can di Leonetto Cappiello, le raffinate figure femminili di Alfons Mucha e quelle sinuose di Jules Chéret.

Il percorso è articolato in tre diverse sezioni: si va dai “Classicismi e arabeschi” alla sala dedicata alle “Secessioni” tedesche, con pezzi di Kolo Moser e Alfred Roller, fino a quella delle “Nuove pubblicità” di Le Nil e Dentol, fra gli altri. In mostra non solo manifesti e cartelloni pubblicitari originali, ma anche calendari e locandine, oltre che un'ampia selezione di fotografie storiche.

118 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views