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Nasce Falseum, il primo museo del falso e dell’inganno

In provincia di Biella apre il Museo del Falso. Un’originale percorso tematico alla scoperta dei falsi più eclatanti della storia, dal mostro di Lochness allo sbarco dell’uomo sulla Luna, fino all’attentato alle Torri Gemelle. Riflessioni di storici ed esperti accompagneranno il viaggio attraverso il mondo curioso del “falso”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Sarà vero? A Verrone, provincia di Biella, il prossimo 11 settembre verrà inaugurato il "Falseum", il museo del falso e dell'inganno. La personalissima idea di Errico Buonanno, ideatore e direttore del museo, è quella di creare uno spazio di riflessione sul tema del falso in tutte le sue accezioni: scientifico, storico, fotografico ed artistico. Si va dalla donazione di Costantino all'invenzione del gonnellino scozzese, dalla teste di Modigliani al mostro di Lochness, dallo sbarco sulla Luna al crollo delle Torri gemelle fino alle famose "catene di Sant'Antonio" che impazzano sui social. "Conoscere il falso porta a capire il vero": questo lo slogan del Falseum pensato dall'artista Michelangelo Pistoletto, che ha partecipato ad un'anteprima della mostra nel biellese, e che nelle sale del castello di Verrone esporrà una sua opera intitolata "Specchio".

Si racconta che il folklore scozzese, i kilt e le cornamuse, siano stati inventati quasi dal nulla dallo scrittore Walter Scott per differenziare la sua identità culturale da quella inglese. Questo è solo uno dei tanti esempi di "falso" presenti nella storia delle culture, e questa una delle tante curiosità che scopriranno coloro che visiteranno il museo dal prossimo 11 settembre.

La capacità di ingannare è una delle caratteristiche più spiccate dell'uomo ed è stata applicata nel bene e nel male, nell'arte e nella guerra, nello spettacolo e nella politica. Sui falsi si sono costruite nazioni, si sono inventate tradizioni. Conoscere la storia dell'inganno significa perciò conoscere una parte essenziale della storia dell'umanità,

ha raccontato Errico Buonanno.

Il museo del falso non espone oggetti contraffatti, ma propone un percorso interattivo attraverso il quale scoprire l'inganno nascosto dietro le presunte verità della storia. L'uomo con le sue azioni e le sue parole può cambiare il corso della storia, e non sempre in nome del vero e del bene. Pertanto, come ha affermato Michelangelo Pistoletto, sembra essere necessario conoscere il falso per distinguere ed apprezzare la verità.

il castello che ospita il museo, Verrone, XII secolo
il castello che ospita il museo, Verrone, XII secolo

La domanda che introduce alle varie aree è sempre la stessa: "sarà vero?". In occasione dell'inaugurazione si terrà anche la prima edizione di "Fake. Il Festival del Falso e dell'inganno", aperto fino al 13 settembre, con lezioni di storici, scienziati ed artisti, nonché laboratori ed attività per i più piccoli. La scorsa settimana, con la visita di Michelangelo Pistoletto è iniziato il conto alla rovescia per "un momento atteso da 8 anni", come ha detto il sindaco di Verrone, Cinzia Bossi.

Niente denaro pubblico per la gestione del museo. Il museo verrà infatti portato avanti da un Raggruppamento Temporaneo di Impresa, composto da cinque soggetti diversi: due aziende, due associazioni e una cooperativa. Una solida esperienza nella didattica museale e nell'organizzazione di eventi, che di certo non deluderanno le aspettative.

Una storia a tratti invisibile, ha affermato Errico Buonanno, ma non per questo inesistente, quella raccontata nel suo originalissimo museo. Il percorso tematico è sviluppato su differenti livelli, e comprende una sezione interamente dedicata alle installazioni multimediali: postazioni tecnologiche, ma anche librerie, set, scenari, e ogni visita sarà guidata da un personaggio in costume che illustrerà la storia delle falsità più eclatanti.

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