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Napoli Teatro Festival 2014: il programma spiegato dal direttore De Fusco (VIDEO)

Il Direttore Luca De Fusco annuncia oggi il programma della settima edizione del Napoli Teatro Festival Italia 2014: 30 spettacoli per 17 giorni di programmazione dal 6 al 22 giugno.
A cura di Andrea Esposito
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Finalmente ci siamo. Oggi nel corso della conferenza stampa nelle sale della Regione Campania a Roma, il Direttore artistico Luca De Fusco ha annunciato il programma della settima edizione del Napoli Teatro Festival Italia. Innanzitutto le date: il Festival aprirà il 6 giugno e chiuderà il 22, quindi 17 giorni (qualcuno in meno degli altri anni) per 30 spettacoli (anch'essi un pò meno del solito, ma in gran parte prime assolute e prime italiane) e due focus: il primo dedicato alla Russia, ma più precisamente all’opera di uno dei più importanti drammaturghi della storia del teatro, Anton Cechov; l’altro invece ispirato all’infanzia. Niente E45 Napoli Fringe Festival e nemmeno Dopofestival (quest'utlimo assente anche lo scorso anno). Ma vediamo nel dettaglio i titoli più interessanti.

Spettacoli internazionali

Residenze

Focus Anton Cechov

Focus ispirato al mondo dell'infanzia

Spettacoli italiani

Spettacoli internazionali

Il Festival inaugura al sito di Pietrarsa, già utilizzato lo scorso anno, con uno spettacolo di danza della Vertigo Dance Company, compagnia israeliana che torna per il terzo anno consecutivo a Napoli sull’onda di un oggettivo successo riscosso nel 2012 e nel 2013. Il titolo dello spettacolo è “Reshimo”. Forse alcuni diranno: “Ancora loro!?” ma il sold out è assicurato. Non che sia un valore in sé, ma aiuta a spazzar via eventuali critiche. Il titolo forse di maggior interesse però è “Addio alla fine” di Emio Greco, coreografo italiano di fama internazionale, da pochi mesi nominato direttore del Balletto nazionale di Marsiglia, la storica compagnia di Roland Petit. Questo si annuncia come uno spettacolo da non perdere. Altro spettacolo imperdibile è quello del regista lettone Alvis Hermanis dal titolo “Die Geschichte des Kaspar Hauser” che racconta la storia di Kaspar Hauser un principe ereditario o un imbroglione (la storia non l’ha mai accertato) che comparve a Norimberga nel 1828 e raccontò di essere stato segregato per 17 anni. In scena, bambini truccati da vecchi con scenografie a misura, un pony vero e un unico attore adulto gigante. Qui alcune foto per farsi un'idea.

Residenze

Anche quest’anno, il Napoli Teatro Festival Italia produce o coproduce tre spettacoli che nascono da audizioni tenutesi in città e da residenze artistiche di alcuni maestri della scena: il cosiddetto "Cantiere teatrale internazionale". Il progetto che desta maggior interesse è “Finale di partita” di Samuel Beckett, con la regia di Lluis Pasqual e protagonista Lello Arena. Il maestro spagnolo, che realizzo uno splendido “La casa di Bernarda Alba” nel 2011, torna in città per dirigere un cast di attori napoletani, scuola attoriale di cui è innamorato, e siamo certi che anche stavolta lascerà il segno. Poi, “il Sindaco del rione Sanità” di Eduardo De Filippo che sarà recitato dal genovese Eros Pagni (che si appresta ad una prova linguistica di notevole difficoltà) per la regia di Marco Sciaccaluga, e il “Giardino dei ciliegi” di Cechov firmato da Luca De Fusco con le musiche di Ran Bagno e i movimenti curati dalla coreografa Noa Wertheim (entrambi della Vertigo Dance Company).

Focus Anton Cechov

Il Focus dedicato alla Russia, meglio dire a Cechov, ha un sapore filologico o quanto meno comparatista poichè prevede uno “Zio Vanja” con la regia di Andrei Konchalovsky, uno “Zio Vanja” (dal titolo “Un Vania”) firmato dal giovane regista argentino Marcelo Savignone, e un altro “Zio Vania” firmato dal lituano Rimas Tuminas basato sullo sport, sull’acrobatica, sulla clownerie (quest’ultimo specialmente, insieme a quello di Savignone, è il più interessante, consigliamo di non perderlo). Ma dedicato a Cechov ci sono anche “Tre sorelle” firmato ancora da Konchalovsky (fare bene un Cechov è molto difficile, farne due?) “Un gabbiano” di Gianluca Merolli, giovane artista allievo del regista Giancarlo Sepe. Insomma overdose cechoviana.

Focus ispirato al mondo dell’infanzia

Il Focus di spettacoli ispirati al mondo dei bambini si apre con “Lebensraum” di Jakop Ahlbom dedicato al cinema muto di Buster Keaton, spettacolo che vi consigliamo vivamente: guardate il video che roba! Segue “Pinocchio” del regista spagnolo Gustavo Tambascio, vecchia conoscenza del Festival che, siamo certi, avrà come al solito un allestimento di grande impatto visivo. Il Focus prosegue con “Making babies” ispirato al libro della scrittrice irlandese Anne Enright: la storia di una maternità dall’inizio della gravidanza fino al compimento del secondo anno del bambino di cui però si sa ancora troppo poco e chiude con “Arrevuoto 2014 nono movimento Donogoo” progetto ormai noto di teatro e pedagogia curato da Maurizio Braucci e Roberta Carlotto.

Spettacoli italiani

Le edizioni firmate da Luca De Fusco (con quest'anno siamo a quattro) si sono sempre contraddistinte per la presenza di un forte contingente di spettacoli di registi italiani e una folta rappresentanza di napoletani. Quest’anno non fa eccezione e, tra gli altri, ci sono Roberto Andò con “Good People” il testo di uno scrittore di teatro contemporaneo, David Lindsay-Abaire, vincitore nel 2007 del Premio Pulitzer, protagonista l’attrice Michela Cescon. Mentre Arturo Cirillo presenta “Scende giù per Toledo” di Giuseppe Patroni Griffi, di cui è anche il protagonista e Francesco Saponaro “Dolore sotto chiave”, testo poco conosciuto di Eduardo De Filippo, scovato da Saponaro nel trentennale dalla morte. Enzo Moscato presenta “Istruzioni per minuta servitù”, testo finalista della cinquantesima edizione del premio Riccione per il Teatro (2009) e Maurizio Scaparro propone un riallestimento di “Amerika” di Kafka. “Mettersi nei panni degli altri/vestire gli ignudi” invece è la scrittura scenica collettiva realizzata da Davide Iodice insieme agli ospiti del Dormitorio pubblico di Napoli.

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