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Napoli, scoperto pianoforte a cristalli nel conservatorio di San Pietro a Majella

Ne esistono non più di due esemplari al mondo: si tratta di un pianoforte a cristalli realizzato da un artigiano napoletano ai primi del XIX secolo.
A cura di Redazione Cultura
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Qualche tempo fa, quando fu ritrovato nei depositi del Conservatorio di San Pietro a Majella, a Napoli, si gridò al miracolo. Perché di pianoforti a cristalli di stampo ottocentesco ne esistono non più di due esemplari in tutto il mondo. Ieri, dopo mesi di restauro presso un'azienda specializzata in Lombardia, è tornato al suo posto, nel cuore antico di Partenope, dove ha sede uno dei più antichi e gloriosi conservatori di musica del mondo. Il pianoforte a cristalli è stato realizzato nei primi anni del XIX secolo da un artigiano napoletano che lo concepì durante un'esecuzione su glassharmonica al Teatro San Carlo di Napoli. Lo strumento rappresenterebbe una sorta di versione 2.0 della glassharmonica.

Ritrovato durante le pulizie

Così da oggi il conservatorio diretto da Elsa Evangelista può vantare uno degli strumenti più rari e preziosi al mondo. Il pianoforte a cristalli apparteneva alla collezione privata Del Balzo, poi confluita nelle raccolte del Conservatorio San Pietro a Majella. Prima del restauro, il pianoforte si trovava in una stanzetta in fondo alla Biblioteca, sepolto da decine di custodie di altri strumenti. Lì è stato ritrovato: un tesoro in mezzo alla polvere.

Venticinque lamine di cristallo per un suono ‘unico'

Infatti, ripulendo gli ambienti, è spuntato fuori, mostrando (quasi) intatti i suoi meccanismi, costituita da una coppia di xilofoni rovesciati, con 25 lamine di cristallo ciascuno, accordate per mezzo della differenza di lunghezza e di spessore. Questo sofisticato meccanismo di stampo artigianale, produce attraverso i martelletti di legno stimolati dai tasti del pianoforte, un suono speciale. Il restauro è stato realizzato con un finanziamento della Regione Campania. Il prezioso strumento, secondo quanto riferito dalla direttrice del Conservatorio, sarà esposto nel museo dell'importanza istituto musicale napoletano.

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