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Napoli, lo stencil di Banksy rivestito da plexiglass: un altro rischio di deterioramento?

Nel settembre 2015 sulla piattaforma Change.org è stata lanciata una petizione per proteggere dal deterioramento l’unica opera di Banksy in Italia. La proposta di “mettere in bacheca” la Madonna con la pistola ha raccolto quasi 17 mila firme, ma il Comune di Napoli non ha dato una risposta immediata alla domanda dei cittadini: così ci ha pensato uno di loro, anonimo, ad apporre un pannello di plexiglass sul famoso stencil. Ma quanto questa misura “preventiva” è adeguata?
A cura di Federica D'Alfonso
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Nel settembre 2015 era stata lanciata una petizione, sulla piattaforma Change.org, diretta al sindaco De Magistris affinché si proteggesse dalla scomparsa l’unica opera di Banksy in Italia. Situata sul Decumano maggiore, nella Piazza dei Gerolomini, nel cuore di Napoli, la famosa "Madonna con la pistola" (in realtà il soggetto originale è una Sant’Agnese scolpita da Ercole Ferrata) è infatti l’unica testimonianza esistente del passaggio del famoso writer nel nostro Paese, dopo che l'altro stencil situato in via Benedetto Croce, sempre a Napoli, è stato coperto. La proposta di "mettere in bacheca" Banksy ha raccolto quasi 17 mila firme, ma il Comune di Napoli non ha dato una risposta immediata alla domanda dei cittadini: così ci ha pensato uno di loro, anonimo, ad apporre una teca sulla famosa Madonna armata.

Una lastra di plexiglass, come nei musei, copre e protegge ora lo stencil di Banksy: un gesto significativo, certamente fatto da un appassionato di street art o da qualcuno che conosce l'effettivo valore di quello stencil. "La città di Napoli, nella persona di Luigi De Magistris, deve dimostrare di essere una città all'avanguardia, e di capire l'immenso valore artistico dell'opera e proteggerla fisicamente da chi potrebbe ulteriormente danneggiarla": una risposta è stata data alla richiesta che qualche tempo fa Alessandro Bello, promotore della petizione online, faceva al Comune e alla città. Ma quanto questa misura "preventiva" è adeguata? Non si rischia invece, con un intervento che da mesi viene discusso e analizzato dagli esperti, di peggiorare lo stato di conservazione dell'opera?

Problemi di conservazione

"Proteggere" un’opera di street art non è cosa semplice: si tratta di intervenire su una superficie continuamente esposta agli agenti atmosferici, intaccando in un certo senso sulla natura stessa di un’opera che nasce e trova la sua collocazione e il suo significato in un contesto in continua evoluzione, come quello urbano.

La petizione richiedeva l’intervento del Comune di Napoli, e delle risorse adeguate per valutare la possibilità di apporre una teca che proteggesse la Madonna con la pistola dal deterioramento e dall'intervento umano: possibilità da vagliare accuratamente, in quanto le conseguenze di un intervento poco accurato potrebbero peggiorare lo stato di conservazione di un’opera del genere.

Conseguenze che sono poco chiare anche per quanto riguarda il pannello di plexiglass che oggi copre lo stencil: potrebbero infatti sorgere problemi di condensa che andrebbero ad opacizzare il materiale, e magari ad intaccare l’integrità del disegno.

La petizione

A chiedere di "salvare" l’opera in lento disfacimento con una petizione su Change.org era stato alcuni mesi fa Alessandro Bello, 18 enne di San Giorgio a Cremano. L’appello ha registrato quasi 17 mila adesioni: tante firme, ma c’è chi ha pensato di fare da solo senza attendere la risposta di Palazzo San Giacomo. E a questo proposito si è espresso anche lui, Alessandro: "Ho visto che è stata posizionata una lastra di plexiglass sull'opera, e mi ha fatto piacere, anche se mi aspettavo qualcosa in più dal Comune che sperò riuscirà ad accordarsi con Inward per quanto riguarda il restauro".

Non si conosce l'identità di chi ha messo la lastra sulla Madonna con la pistola. Un appassionato di street art, o magari qualcuno che proprio a partire dalla petizione di Alessandro ha deciso di agire, senza aspettare la risposta degli esperti? "Chi può dirlo, bisognerebbe chiedere direttamente alla persona in questione se è a conoscenza della petizione o meno. Magari sì, o magari si tratta di un semplice appassionato che ha agito da solo. Io credo che sia una giusta protezione temporanea, in vista del restauro che spero si riuscirà a concretizzare quanto prima".

INWARD e l’eventualità del restauro

"Siamo felici per un tale spirito di affezione che la città dimostra verso quest’opera, anche se da un punto di vista tecnico non crediamo che sia il modo migliore di preservarla dall'avanzare del tempo. Come ha già ricordato Alessandro Bello, animatore della stupefacente petizione on-line per l’opera, Inward è il promotore storico della sua tutela ed ora stiamo finalmente discutendo il progetto di restauro conservativo, formazione e valorizzazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli, in collaborazione con il Comune", ha dichiarato alcuni giorni fa Luca Borriello, coordinatore di Inward, al Corriere del Mezzogiorno.

Già da anni INWARD, l'Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana, tra l'altro con sede proprio a Napoli, cerca di sensibilizzare le amministrazioni e l'opinione pubblica sull'importanza della street art, proponendo progettualità che proteggano le opere da eventuali vandalismi e dal naturale processo di deterioramento al quale sono soggette. Da tempo anche l'assessore alle politiche giovanili Alessandra Clemente è al corrente della questione, e in occasione del lancio della petizione aveva parlato così: "Molti sono i giovani che visitano l'opera di Banksy condividendo i selfie col suo ‘angelo' sui social, ed anche così si fa promozione della nostra città. Prolungare la vita di quell'opera è un dovere di noi amministratori, perché la street art, quando è di tale livello, è un vero e proprio bene comune".

Ma fino ad ora nessun intervento era stato concretamente messo in atto per proteggere il Banksy napoletano: ci ha pensato un ignoto cittadino, e questo gesto conferma senz’altro che alcune forme di street art vengono ormai considerate un bene comune. Un bene comune che se non protetto con le adeguate misure, rischia però di essere perduto per sempre.

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