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Napoli ieri e oggi: 10 fotografie per scoprire come è cambiata la città

“Ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo”: quello che rende questa città una delle più affascinanti del mondo è proprio la sua storia, e il modo, tutto partenopeo, con il quale passato e presente si fondono nella quotidianità. Ecco un viaggio nel tempo per riscoprire i luoghi più famosi e caratteristici di Napoli, attraverso 10 fotografie d’epoca.
A cura di Federica D'Alfonso
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Napoli è una città piena di storia, e agli angoli delle strade e dei luoghi più conosciuti il passato si perde nel presente. Una città vissuta come la nostra cambia velocemente, e spesso, non riesce a conservare tutta la memoria che porta con sè. Abbiamo fatto un viaggio nel tempo, nei luoghi più suggestivi e conosciuti ma anche in quelli un po' dimenticati, per riportare con noi un pezzo della Napoli del passato.

Foto e lavoro grafico sono di Francesca Roberto.

Ecco la descrizione delle foto nella Gallery:

Castel Nuovo e il borgo antico

In questa foto il simbolo di Napoli, il Maschio Angioino: scattata da via San Carlo agli inizi del Novecento, sono visibili i primi tram elettrici che apparvero in città in quel periodo. All'epoca il Castello non era ancora isolato dal resto delle costruzioni; l'area, per come la vediamo oggi, fu spianata e isolata negli anni '20: oggi il castello domina piazza Municipio e, idealmente, tutta Napoli.

Piazza Bellini, al centro dell'arte anche nel 1933

La piazza, oggi una delle più frequentate della città, anche in passato era il centro della vita intellettuale e "mondana". Raccoglieva gli studenti e i frequentatori delle accademie d'arte e del conservatorio, e non è un caso che essa sia posta al centro, fra San Sebastiano, la "strada della musica", santa Maria di Costantinopoli, la "strada d'arte", e Port'Alba, la "strada della letteratura".

Sant'Eligio Maggiore, il tempo senza tempo

Questa foto ritrae il famoso e forse un po' dimenticato orologio appartenente al complesso di Sant'Eligio, nei pressi di piazza Mercato, nel 1930: quando la bellissima struttura non era ancora stata distrutta dalla guerra; solo a metà anni '50 il portale e la facciata vennero restituite all'antica bellezza medievale. Il tempo sembra in effetti essersi fermato, in questo angolo di città.

Piazza Plebiscito e la "fontana fantasma"

La fontana che vedete nella foto era stata installata nel lontano 1885 in occasione dell'inaugurazione del nuovo acquedotto del Serino. Rimossa, venne reinstallata esattamente cento anni dopo, come la vedete nella foto, mentre la piazza si trasformava in un enorme parcheggio, e poco dopo l'anniversario, essa scomparve di nuovo.

Via Chiaia e la guerra

Il ponte di Chiaia, che collega Pizzofalcone ai Quartieri Spagnoli, era stato costruito solo nel '36, quando la distruzione della guerra è arrivata in città. Oltre che per lo shopping, la strada è famosa anche per i bellissimi palazzi barocchi e per la "bomboniera", il Teatro Sannazzaro, inaugurato nell' Ottocento. Pochi sanno però, che in origine via Chiaia era l'unica strada percorribile sulla costa per arrivare ai Campi Flegrei.

Napoli, città portuale

Napoli nasce con il porto. Napoli è il suo porto. La città vive e respira attraverso il mare, da sempre, dunque il porto è stato fin dal 700 a. C. il punto centrale delle attività commerciali e di scambi, non solo economici ma anche, e soprattutto, culturali.

Napoli fuori le mura: piazza Mercato e il campanile del Carmine

La piazza della rivoluzione, la piazza di Masaniello. Anticamente non era altro che uno slargo irregolare esterno al perimetro urbano, chiamato per questo "campo del moricino", perché attaccato alle mura divisorie della città.

La piazza in festa

I napoletani la conoscono come piazza Borsa, per via del monumentale palazzo della Borsa. Nella foto vediamo la monumentale fontana del Nettuno (da poco restituita alla sua bellezza nella nuova piazza Municipio) bardata a festa per i festeggiamenti del mitico scudetto del Napoli di Maradona.

Piazza del Gesù Nuovo, patrimonio dell'umanità

Piazza del Gesù Nuovo è da sempre un altro simbolo importante della città. Sull'omonima chiesa del Gesù è affissa la targa dell'UNESCO che riporta la motivazione per la quale il centro storico di Napoli è considerata patrimonio dell'umanità: "Il tessuto urbano contemporaneo conserva gli elementi della sua storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa."

Passeggiando per Toledo

Voluta dal viceré Pedro Alvarez de Toledo, è ancora oggi come allora la via principale della città. Su di lei si apre il cuore pulsante di Napoli, con i suoi Quartieri e le sue piazze più belle. Teatro della rivoluzione napoletana del 1799 e della successiva repressione, la via ha resistito allo smantellamento del Rione Carità e ai numerosi interventi di riqualificazione urbana. La ricorda perfino Stendhal: "Parto. non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo."

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