Napoli, fra sacro e profano: le edicole votive della città in una mostra fotografica al Pan
Resterà aperta fino al prossimo 19 giugno la mostra “Noi che siamo carne” presso il Pan di Napoli. Un intenso ritratto della città partenopea attraverso una delle caratteristiche che la rendono unica: la commistione, presente ad ogni angolo di strada, fra sacro e profano. Attraverso le fotografie di Luca Iovino questa unicità viene restituita attraverso le immagini delle centinaia di edicole votive disseminate nella città.
Protagoniste dello sguardo di Iovino, che con questo progetto portato avanti fra 2009 e 2010 inaugura la sua prima presenza museale, le edicole descrivono la città da un punto di vista inusuale ma caratteristico: tra i palazzi, sulle facciate, agli angoli delle strade prendono vita immagini, colori e perché no, anche suoni, tipici del legame ancestrale con il sacro e dell'incontro fra questo e la quotidianità.
Le edicole votive di Napoli, fra sacro e profano
Il reportage, portato in mostra presso il Palazzo delle Arti di Napoli dall'Assessorato alla Cultura e al Turismo, ricostruisce con originalità ed estrema verità un aspetto proprio della cultura partenopea: le edicole votive proteggono le immagini o le iscrizioni sacre lungo le strade, nei cortili e sulle facciate dei palazzi. Nascono in epoca antica, già nella grecità, per poi diffondersi fino ai giorni nostri. A Napoli, sono elemento peculiare che spicca agli occhi di chiunque passeggi nelle strade del centro storico, e non solo. La fede entra, qui, in profondo rapporto con l'ambiente circostante, con la città e i suoi abitanti.
Lo stesso Luca Iovino spiega così la sua scelta di documentare questo particolare aspetto di Napoli: "Il mio interesse a documentare questo retaggio del passato della città e della cultura napoletana mi ha portato anche a comprendere come le persone attraverso questa cura delle edicole votive volessero anche rivendicare la loro appartenenza al territorio, la terra dove sono nati, la città che da sempre amano con tutte le sue avversità ma anche le sue bellezze e potenzialità, da qui il titolo ‘Noi che siamo carne'".
Luca Iovino, veronese di nascita, si trasferisce a Napoli e qui dal 2005 collabora con ArkFotoLab, un laboratorio di fotografia in bianco e nero e camera oscura organizzato presso il Terzo Piano Autogestito della Facoltà di Architettura della Federico II, dove espone e collabora a numerosi workshop. Fotografo ufficiale per l'associazione culturale SABU e fotoreporter per pressagency.it, nel 2014 Iovino crea “My Own Private Passage”, un laboratorio di esplorazione visiva con l'obiettivo di creare piccoli racconti di viaggio. Ora vive a Torino, ma è tornato a raccontare Napoli con la sua prima personale presso il Pan.