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Napoli discute di cultura a San Domenico Maggiore

Bilancio della prima delle tre “Giornate x la cultura”: una tavola rotonda tra ospiti di spessore, proposte, promesse e una punta di amarezza.
A cura di Luca Iavarone
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Oggi l'apertura della tre giorni di riflessione sulle politiche culturali voluta dall'assessore Antonella Di Nocera a Napoli. Nelle sale del convento di San Domenico Maggiore, a fare gli onori di casa la stessa Di Nocera che ha dato il via, così, ai tavoli di lavoro e agli incontri tra esperti, tecnici, artisti, imprenditori e cittadinanza, per una riflessione e una concertazione sulla tutela dei beni culturali e sulle prospettive di sviluppo e crescita del territorio.

Tre i relatori più convincenti della prima giornata: Salvatore Settis, archeologo e storico dell'arte, ex direttore della Normale di Pisa, al quale il dibattito si è largamente ispirato per la sua recente pubblicazione “ Azione Popolare”, un testo in cui mette in primo piano la questione “del bene” e “dei beni” comuni; il filosofo Aldo Masullo, che ha portato viva testimonianza dei propri trascorsi di saggista militante alle prese con una realtà tragicomicamente sprovvista di strumenti culturali e ha spostato l'attenzione dall'oggetto bene culturale al soggetto che lo rende tale; Tomaso Montanari, storico dell'arte, prima voce levatasi contro il saccheggio dei Gerolamini, che con un lucido e brillante intervento ha chiarito il senso profondo del patrimonio artistico e culturale, ricchezza dei cittadini al di là dei proventi del turismo da città-vetrina.
Numerosi anche gli addetti ai lavori che si sono avvicendati al microfono con critiche e proposte.

avvocato marotta

Una nota stonata, o forse meglio, una nota intonata, ma che ha messo in luce l'accordatura forse vacillante degli altri strumenti, è stata quella dell'avvocato Gerardo Marotta, presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che ha dovuto gridare, per l'ennesima volta, alle istituzioni il suo dolore per la condizione di estremo pericolo e abbandono in cui versa il patrimonio librario che, in anni di attività dell'Istituto, è riuscito a raccogliere.

di nocera

Sebbene l'intervento dell'assessore Di Nocera sia stato assai positivo e carico dei migliori propositi, dalla cooperazione con le parti sociali all'intenzione di comprendere finalmente a pieno le logiche del finanziamento europeo, comunque, siamo alle solite vecchie promesse: ricollocazione della biblioteca dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, museo delle tradizioni popolari per raccogliere i cimeli del Maestro De Simone, rinascita del San Ferdinando. Che sia la volta buona? È che la speranza a volte sembra un déjà vu.

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