Museo di Brera, “Il bacio” di Hayez è l’imperdibile capolavoro di San Valentino
Uno dei più bei dipinti dell'ottocento italiano. "Il bacio" di Francesco Hayez, dipinto nel 1859 e custodito alla Pinacoteca di Brera di Milano. Dello stesso episodio, Hayez realizzò diverse altre versioni, anche se questa è la più famosa tela ritraente i due giovani fidanzati. Nel giorno in cui si celebra San Valentino, assurge a simbolo dell'amore romantico, come proposto anche sul profilo Twitter della Pinacoteca di Brera. Un dipinto celebre sull'amore, che nasconde una storia che riguarda la storia profonda del nostro Paese. Un dipinto realizzato in epoca romantica, collocato all'interno del Risorgimento italiano e del clima di quegli anni.
Il bacio, simbolo del Risorgimento italiano
I due giovani innamorati, infatti, travolti dalla passione del loro bacio, rappresentano, nel patriottismo di cui è intrisa tutta la pittura di Hayez, simbolichiari del romanticismo italiano e del Risorgimento che avrebbe portato, di lì a poco, alla definitiva Unità d'Italia. Nonostante la tela sia tutta segnata da simboli patriottici, la scena del bacio di Hayez è stata collocata in un contesto medievale. Fu proprio il grande successo della tela, in epoca risorgimentale, che spinse il pittore a realizzare altre tre versioni del soggetto.
Le conseguenze del Congresso di Vienna sull'amore
La storia di questo dipinto è legata agli accadimenti che seguirono il Congresso di Vienna del 1814 e a quel periodo che si è soliti chiamare Restaurazione. Dopo il turbolento periodo napoleonico, infatti, l'Italia subì l'umiliazione di essere divisa in diversi Stati, tornando a essere il paese dei comuni, dei regni e dei granducati, sotto il gioco straniero. Carboneria, massoneria e tentativi di rispondere a questa situazione, creando l'Italia e che confluirono nei più basti fenomeni del Risorgimento italiano, alimentarono il sostrato ideologico de "Il bacio" di Francesco Hayez, capolavoro dell'amore e dell'Italia unita.