Museo di Arte Subacquea alla barriera corallina: una cattedrale ricrea l’habitat naturale
I fondali dello Yucatan, dell'Indonesia e delle Canarie sono già da tempo dei musei d'arte subacquea. Grazie all'opera di Jason deCaires Taylor, che stavolta punta alla Grande barriera corallina del continente australiano. Un nuovo, incredibile progetto dell'artista, infatti, stavolta realizzerà una cattedrale di dodici metri che diventerà un nuovo habitat naturale per la vita marina, compresa un'opera d'arte ad energia solare. Lo scultore britannico ha scelto, per il Museo d'arte subacquea australiana, i siti di The Strand e Palm Island, luoghi con una visibilità che va dai 5 ai 15 metri, per la realizzazione del suo sito eco-compatibile. Ciò consentirà anche a chi non si immergerà di poter ammirare l'opera.
Il Moua – la parte australiana del museo d'arte subacquea – sarà inaugurato a dicembre 2019 e conta ben quattro siti di immersione nel Queensland. Dove i sub di tutto il mondo potranno ammirare il museo sottomarino gratuitamente, visto che lo scopo dell'iniziativa è diffondere il turismo consapevole e favorire la rigenerazione dei coralli.
Jason deCaires Taylor: "I nostri fondali sono sacri"
Il pezzo forte del Moua sarà, come detto, la cattedrale sottomarina di dodici metri, che poco alla volta diventerà parte integrante della barriera corallina, finendo per mettere una toppa laddove l'innalzamento delle temperature e i cambiamenti climatici l'avevano precedentemente cancellata. Ha dichiarato Jason deCaires Taylor:
I nostri oceani stanno attraversando rapidi cambiamenti e ci sono enormi minacce, dall'innalzamento delle temperature all'acidificazione, oltre all'inquinamento. Il museo sottomarino vuole cambiare la concezione dei nostri valori, per iniziare a pensare il fondale marino come qualcosa di sacro, qualcosa che dovremmo proteggere e non dare per scontato.