Musei, il Tar boccia la nomina dei direttori stranieri. Franceschini: “Non ho parole…”
Il ministro Dario Franceschini reagisce su Twitter alla notizia, anticipata dal Sole 24 Ore, secondo cui il Tar del Lazio avrebbe bocciato la nomina di ben 5 dei nuovi 20 direttori nominati dopo la riforma dei musei italiani. Così il titolare del MiBact sul social network: "Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…"
Con queste parole, dunque, il ministro dei Beni culturali ha commentato la notizia, che ha del clamoroso, secondo cui il tribunale amministrativo avrebbe bocciato la nomina di alcuni dei direttori stranieri nominati solo pochi mesi fa e che in questi mesi hanno contribuito al rilancio, quantomeno sotto il profilo dei numeri, del patrimonio museale del Belpaese.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, le motivazioni del Tar del Lazio riguardano il fatto che aprire le selezioni dei super-direttori a candidati stranieri sarebbe stato un provvedimento illegittimo e al di là dei recinti della legge:
Il Tar ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali e sette dei direttori sono stranieri, tra i quali quelli del parco archeologico di Paestum e del Palazzo Ducale di Mantova, interessati direttamente dal verdetto del Tar.
Cosa accadrà adesso? Per il momento, in attesa di capire come si regoleranno i direttori oggetto del provvedimento, oltre al comportamento che avrà il MiBact, resta chiara sul campo la posizione del ministro, il quale pare intenzionato a dare battaglia e portare avanti, anche a livello amministrativo, la sua idea di riforma del patrimonio museale italiano. Adesso la palla passerà al Consiglio di Stato. Con la riforma dei musei italiani il ministero ha assegnato a una serie di musei – 32 in tutto – la piena autonomia organizzativa, scientifica, finanziaria e contabile e aveva indetto una selezione internazionale per scegliere i direttori.