Murale di Keith Haring in una casa per studenti: “Altre opere nascoste a Milano”
Ci sarebbe un'opera del grande artista Keith Haring su una delle pareti di un appartamento, di proprietà della famiglia Moratti, fittato attualmente a studenti universitari. Anche se manca ancora la conferma ufficiale sull'attribuzione dell'opera, pare non ci siano dubbi sull'autenticità, anche in virtù del passaggio certo di Keith Haring nella città di Milano, in cui ha vissuto, e in particolare a via Laghetto, dove si trova collocato il murale. Keith Haring, figura chiave dell’arte contemporanea, avrebbe dipinto l'opera durante la sua permanenza a Milano, ma l'opera non gli è mai stata attribuita ufficialmente.
Quella che però pare più d'una suggestione per gli esperti di arte contemporanea e conoscitori dell'opera del celebre artista americano, è la possibilità che vi siano nascoste nella città di Milano altre opere di Haring. Secondo Giulio Dalvit, infatti, l'opera di Haring sarebbe stata realizzato alla fine degli anni Ottanta. Un periodo in cui Haring ha passato del tempo a Milano e non si è limitato ad affrescare il negozio di Fiorucci. Ci sarebbero quindi in giro per la città e nelle case dei milanesi, graffiti dell'artista ancora da scoprire e nascosti al pubblico.
L'ipotesi: "Altre opere di Haring nascoste nelle case dei milanesi"
Da qui l'ipotesi dei "tesori nascosti" di Haring negli appartamenti milanesi ancora da scoprire sulle pareti di appartamenti privati, dove magari sono ancora in vista, oppure sono stati ricoperti dai lavori di manutenzione da poco avveduti proprietari di casa, ignari di ritrovarsi in casa un capolavoro dell'arte contemporanea. Cosa che non è accaduta ai Moratti, consapevoli di ciò che avevano in casa.
L'opera ritrovata in una casa dei Moratti fittata a studenti
Su entrambi i piani dell'appartamento, infatti, ci sarebbero pareti affrescate da artisti di tutte le epoche, ma in una stanza tra la cucina e il ballatoio si apre una stanza piena di disegni, costellata da motivi geometrici di colore blu, che sembrano inequivocabilmente tratteggiati alla maniera del celebre graffitista americano. Ma la storia dell'opera è più complessa. Tutto risale all'occupazione della palazzina negli anni Ottanta, in quello scenario è facile immaginare che le pareti della casa sono diventate le tele di tanti artisti e giovani che hanno lasciato la loro firma. Fino agli anni Novanta, quando sono stati sgomberati. La palazzina, di proprietà del Comune, è stata messa in vendita e comprata dalla famiglia Moratti.